La notizia è di quelle da far “tremare i polsi”. In tutti i sensi. Secondo un’anticipazione mondiale di GeekWire, sito specializzato nell’informazione tecnologica, Amazon avrebbe brevettato un braccialetto elettronico che controlla i movimenti dei lavoratori, riuscendo a fornire informazioni in tempo reale sulle operazioni svolte dalle mani, ed emanando una vibrazione nel caso che le stesse non siano “quelle giuste”.
La notizia, in men che non si dica, ha fatto il giro del mondo, essendo ormai globale il volume di affari – e occupazionale – del gigante americano del commercio online, ed è arrivata fin dentro il quartiere generale di Amazon, a Seattle. Da dove è arrivato un secco “no comment”: “Non rilasciamo commenti relativamente ai brevetti – ha replicato l’azienda americana, interpellata dalla stessa agenzia del Sole 24 Ore – siamo attenti a garantire un ambiente di lavoro sicuro e inclusivo. La sicurezza e il benessere dei nostri dipendenti sono la nostra priorità”.
“Penso che la notizia dei braccialetti elettronici di Amazon si commenti da sola”, è il gelido commento della segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, che ha aggiunto, con amara ironia: “Utilizzeranno anche le catene e le palle di piombo?”
“Penso tutto il male possibile su questa cosa – ha tuonato lapidario il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo – essersi divisi tra ‘pro-global’ e ‘no-global’, senza pensare alla regolazione, oggi permette alle multinazionali di fare il bello e il cattivo tempo dappertutto nel mondo. Bisogna fare scioperi 4.0 contro le multinazionali, per convincere i governi a fare delle regolamentazioni, bisogna colpirle nel portafoglio”.
“Amazon deve aprire subito un confronto con i sindacati e rispettare il modello di relazioni industriali che esiste nel nostro Paese – ha aggiunto la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan – è evidente che ci vuole ancora tanto lavoro per affermare in ogni dove che il lavoro deve avere al centro il rispetto e la dignità della persona”.
Emblematiche le parole della Cgil provinciale di Piacenza: “Tra i lavoratori del magazzino di Castel San Giovanni c’è preoccupazione per la notizia del brevetto dei braccialetti ‘intelligenti’, in grado di monitorare l’attività dei dipendenti – dice Fiorenzo Molinari, segretario della Filcams-Cgil di Piacenza – tutto sta nella cornice di un controllo assoluto, che denunciamo da tempo. Con i braccialetti diventa veramente angosciante: va a ledere il rapporto fiduciario tra datore di lavoro e il dipendente, alla base del lavoro subordinato in Italia”. E anche al nuovo centro di distribuzione Amazon di Passo Corese, come logico, circola preoccupazione per la notizia che sta facendo il giro del mondo.
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