ADESSO METTIAMOCI DEL NOSTRO

Una, nessuna, centomila: delle foto di Simone Petrangeli sindaco di Rieti una andrebbe incorniciata con la segreta speranza che non di immagine si tratti ma di sostanza. E’ quella con la piccola Viola che saluta incerta la piazza, issata sulla spalla e appoggiata alla guancia di Simone come tutti i papà del mondo, almeno una volta nella vita, hanno fatto con i loro figli. Un gesto antico che rassicura e che aiuta tutti a riconoscersi in questo ragazzo con la barba, partito “estremista” vent’anni fa dai corridoi del Classico e arrivato avvocato, consigliere comunale e ora sindaco della Rieti di Cicchetti ma anche di Matteucci e di Sacchetti Sassetti. Ma in quell’immagine semplice e potente c’è anche una ventata di freschezza e di novità, la stessa che i bambini – quando arrivano – portano nelle nostre case e che ora bisogna portare fin dentro il Comune, che è la casa di tutti. E’ una casa ammaccata come quelle dell’Emilia terremotata (ma noi avevamo già L’Aquila a ricordarci che siamo polvere e calcinacci). Una casa che nasconde e speriamo non rubi, con alcuni inquilini che hanno già pronti gli scatoloni per andarsene e altri che aspettano al varco i nuovi “padroni” sapendo che i politici passano e loro restano, eterni Gattopardi. Petrangeli deve ora convincerci che non sarà così, che farà davvero cose nuove lì dentro e quando gli sembrerà molto difficile se non impossibile non si vergogni di raccontare come vanno le cose e chiedere aiuto. Chi per lui ci ha messo la faccia e il voto non lo ha fatto – speriamo – per risolvere piccoli o grandi problemi personali – ma per provare a risolvere con energia ed entusiasmo i piccoli e grandi problemi di un’intera comunità, che si salva o si danna tutta insieme. Mettiamoci del nostro, da adesso e per davvero perché servirà. A Simone e a Rieti. ALESSANDRA LANCIA

Foto: Gianluca VANNICELLI/Agenzia PRIMO PIANO © 22 Maggio 2012

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