(di Chiara Pallocci) Sulle note di “Una vita da mediano”, storico pezzo di Ligabue e ormai inno della sua campagna elettorale, fa il suo ingresso nel salone principale di Villa Potenziani (non strapieno) Sergio Pirozzi. Un applauso lo accompagna mentre guadagna il centro della scena introdotto dai due candidati reatini della sua lista, Cristiano Ranieri, vicesindaco di Salisano e Maria Luisa Polidori che si è definita “una pasionaria” del sindaco di Amatrice.
Parte in quarta Pirozzi: “Ho un’estrazione di centro-destra anche se sono stato espulso dalla Meloni. Se non appoggi Parisi sei fuori, mi ha detto. E allora sono orgoglioso di stare fuori da questo centro destra”. E poi passa ad enumerare la lunga lista di proposte ricevute durante i mesi che hanno seguito il sisma del 2016: “Renzi mi ha offerto un seggio in Parlamento ma io non potevo tradire la mia storia. Comincio però a riflettere sul perché di questa ed altre offerte” continua il sindaco. “Lo mandiamo in parlamento, prende un bello stipendio, c’ha l’immunità (sic), spinge un bottoncino e sta lì. Ma io sono l’uomo che nel 2009 ha abbandonato la sua vita per fare il sindaco di Amatrice”.
Poi il racconto della telefonata di Tajani: “Ho la registrazione, perché una registrazione aiuta sempre, è una testimonianza. Mi offre di essere il vicepresidente di Gasparri ma io dico no, grazie. Arriva anche la proposta di un sottosegretariato alla Ricostruzione e io lo ringrazio e declino”. E prosegue: “Poi scelgono di candidare colui che si era candidato a Milano (Parisi, ndr), una brava persona eh! Però tre giorni fa aveva detto di voler uscire dal centro destra”.
Cuore pulsante, di tutto il suo intervento, la volontà di riportare, al centro del futuro della Regione Lazio, i cittadini: “Sono loro che danno la via ai partiti, non viceversa. Ma qui le segreterie decidono quello che si deve fare: un uomo che è stato candidato a Milano – seppur una brava persona – può essere l’uomo per tutte le stagioni? Io penso di no”. E poi ha bollato come “inutile” il voto a Parisi: “Non ha alcuna possibilità di vincere e allora la domanda è un’altra, ma non è che si sono messi d’accordo con Zingaretti?”. Un applauso spontaneo lo interrompe. “C’è tanta gente di centrosinistra e del M5S che crede in noi…”.
“Ma vinciamo noi: ti ignorano, ti deridono, ti combattono e poi vinci”, riprende fiato. “Dal Lazio deve partire una ventata nuova che deve spazzare via tutte queste persone che si sono spartite per 10/15 anni l’Italia. Andremo a stravincere in Regione. Mi aspetto una grande risposta da Rieti: ce l’ho nel cuore. L’onda è già partita”.
Foto: Francesco PATACCHIOLA ©
Che desolazione..