Lanciata ieri la petizione dello Snals-Confsal che coinvolge il mondo della scuola, le famiglie e tutti i cittadini al di là di ogni appartenenza partitica o associativa. In una nota firmata dallo Snals Rieti con la firma di Luciano Isceri,le motivazioni.
Con questa petizione lo Snals impegna i partiti a indicare chiaramente nei propri programmi elettorali misure e risorse per la scuola. Il sindacato fornirà una costante informazione sulle risposte, invitando a votare chi si impegnerà più chiaramente. Saranno i cittadini, negli anni seguenti, a decidere nel segreto dell’urna se i politici eletti e i loro partiti abbiano onorato o no la promessa.
Numerose le motivazioni dell’iniziativa, perché da più di due anni la scuola sta vivendo sulla propria pelle le conseguenze della L. 107 (la cosiddetta Buona Scuola) che l’ha portata a trasformarsi da palestra di istruzione e di intelligenza a luogo di trasmissione di direttive governative e gestione di potere arbitrario. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: la funzione docente umiliata, la collegialità retrocessa, il diritto alla titolarità eliminato con compromissione della continuità didattica, mentre permangono le classi pollaio e i problemi della sicurezza, cui non ha certo giovato il progressivo taglio degli organici ATA.
Ancora più grave è la totale rimozione di ciò che costituisce il cuore della scuola: la centralità del processo d’insegnamento e la sua libertà, la qualità didattica, la serietà degli studi, perché l’istruzione è un diritto ma studiare è un dovere, il giusto riconoscimento, economico e sociale, dei lavoratori del settore. In realtà, oggi la scuola è meno libera, più farraginosa e anche più classista.
Questi i 7 obiettivi programmatici della petizione promossa dallo Snals:
1) La quantificazione di risorse economiche certificate ai fini del finanziamento di un Piano quinquennale di investimenti che porti nel giro di 5 anni a un progressivo innalzamento della quota di Pil destinata alla scuola così da posizionarla ai livelli degli altri paese Ue.
2) La messa in sicurezza di tutti gli edifici scolastici.
3) La persona al centro delle politiche e il riconoscimento del diritto alle pari opportunità formative.
4) L’abrogazione della L. 107/2015 e la rielaborazione di una riforma condivisa.
5) Lo stop alle classi pollaio.
6) Lo stop definitivo all’innalzamento dell’età pensionabile.
7) La valorizzazione del personale scolastico, il recupero del suo ruolo sociale, la tutela della libertà d’insegnamento.
Foto: RietiLife ©