“La sentenza numero 2118/2017 della Suprema Corte di Cassazione (leggi) è epocale in quanto, come ribadito nella trasmissione odierna di Rai Radio 1 ‘La radio ne parla’, sposa finalmente quello che abbiamo sempre sostenuto in tema di edilizia scolastica e che è riassumibile nel motto ‘Nessun rischio è accettabile se è evitabile’”. È quanto scrive in una nota il Gruppo genitori “Filippo Sanna”.
Nello specifico i giudici di Cassazione hanno ritenuto fondato il ricorso della Procura di Grosseto avverso l’ordinanza con cui il Tribunale di Grosseto, in accoglimento della richiesta di riesame proposta da un sindaco indagato per il reato di abuso d’ufficio, aveva revocato il sequestro preventivo disposto dal Gip su un plesso scolastico ritenuto inadeguato, seppur minimamente, “rispetto ai vigenti parametri costruttivi antisismici”.
Le motivazioni sono estremamente chiare e condivisibili per il gruppo di genitori: “Il Tribunale del riesame cautelare, incorrendo in erronea applicazione dell’indicato principio, ha ritenuto di poter escludere l’aggravamento delle conseguenze del reato di omissione di atti di ufficio, per aver omesso di inibire al persistente uso della collettività un edificio scolastico, in quanto non rispondente a criteri di adeguatezza sismica – in ragione della bassa sismicità della zone e del rilevato minimo scostamento dai parametri tecnici della tecnica di edificazione dell’immobile.”
Il principio di cui si parla è quello secondo cui il “periculum rilevante”, al fine della adozione del sequestro preventivo dell’edifico scolastico, “deve essere inteso, non già come mera astratta eventualità, ma come concreta possibilità”. “Pertanto – continuano i genitori -, una sentenza che dice chiaramente a tutti gli amministratori locali d’Italia di chiudere quelle scuole che non rispettano la normativa antisismica, se non si vuole incorrere nel reato di omissione d’atti di ufficio e nel sequestro preventivo da parte delle Procure”.
A questo punto il Gruppo di genitori ritiene inevitabile “per il sindaco di Rieti, il presidente della Provincia e gli assessorati con i propri uffici competenti, procedere con la chiusura di tutti quei plessi scolastici che, come in parte confermato dalla Relazione del Critevat consegnata ad agosto 2017 al Comune di Rieti, risultano non rispondenti alle norme tecniche per le costruzioni (NTC08) e in situazioni molto più critiche di quella rappresentata nella sentenza della Cassazione”.
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