(di Paolo Giomi) Pioggia di multe, nelle ultime ore, in tutto l’hinterland della stazione ferroviaria di Fara Sabina-Montelibretti, tra via XXI Aprile, via San Francesco e Via Garibaldi. Numerosi gli utenti del treno metropolitano diretto verso Roma che si sono visti recapitare una sanzione per sosta in zona vietata: sia sul versante di competenza del Comune di Fara Sabina, tra via San Francesco, via XXI Aprile e parte di via Garibaldi, sia sul versante che invece è sotto la responsabilità del Comune di Montelibretti.
Tante le persone che, trovandosi davanti alla contravvenzione, hanno commentato in maniera tutt’altro che lusinghiera l’attività delle forze di polizia locale, giudicando a dir poco “repressivo” il controllo a tappeto delle ultime ore, in cui il pendolarismo del treno Orte-Fara-Roma è al massimo.
“Per quanto è di nostra competenza, non è stata predisposta alcuna azione repressiva nella zona della stazione – ha commentato il sindaco di Montelibretti Luca Branciani, contattato telefonicamente – Abbiamo effettuato soltanto un taglio di alberi lungo la Ternana, operazione stabilita con apposita ordinanza comunale che vietava la sosta in quella specifica area interessata. Dunque nessuna azione particolare, poi è chiaro che il controllo della sosta selvaggia andrà sempre verificato, ma nel pieno rispetto degli utenti e con la massima elasticità”.
Diversa invece la situazione sul “lato farense”, dove è direttamente la comandante della polizia locale Ennia D’Attilio a confermare l’attività effettuata nell’area di prossimità della stazione ferroviaria. “Come già accaduto altre volte in passato – dice – abbiamo effettuato dei controlli nell’area della stazione, che comunque rientrano nella normale routine e in alcun modo sono frutto di un qualche genere di azione particolareggiata. E’ chiaro che, nell’ambito di questi controlli, se si sono riscontrate delle irregolarità sono state segnalate e sanzionate”.
L’interpretazione di molti utenti tra i multati è ovviamente di parere diverso, e punta il dito contro l’amministrazione Basilicata, accusata di voler fare cassa sulle spalle dei cittadini per tamponare l’emorragia finanziaria che da mesi ormai mina la stabilità del secondo Comune della provincia di Rieti.
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