(a.l.) Macchina e “cassetti” comunali Antonio Perelli e Simone Petrangeli li conoscono molto bene, ma avendoli praticati uno dal governo e l’altro dall’opposizione li raccontano in maniera molto diversa. Prendete il deficit comunale: “Secondo le nostre stime è a quota 60 milioni di euro – attacca Petrangeli – e oggi a rimarcare profili di illegittimità sono anche i revisori dei conti. Per prima cosa bisognerà far certificare il bilancio per capire esattamente la situazione e poi da concertare con il Ministero dell’Interno un piano di rientro”. “Nessun buco di bilancio – bacchetta Perelli – si sa che i conti si fanno per competenza e per cassa. Entrate e uscite di competenza sono perfettamente in equilibrio, è la cassa che non lo è per il taglio e i ritardi dei trasferimenti da parte di Stato e Regione. Ma ci aspettiamo entrate robuste dagli oneri di urbanizzazione per la 167 e i piani integrati (14 milioni di euro) e dalla vendita di quote di società di scopo in seno all’Asm (14 milioni di euro)”. Perelli, dunque, rilancia l’idea di trasformare la ex municipalizzata in una holding scorporando e affidando a società di scopo la gestione dei rifiuti e del trasporto locale, “e questo per essere pronti a mantenerne la gestione a Rieti quando dal 31 marzo del 2013 la legge sui servizi pubblici locali imporrà di metterli a gara”. Perelli, a sorpresa, dà una lettura inedita del maxi debito che il Comune ha con la “sua” azienda: “Sono i nostri concittadini che per problemi economici non hanno pagato la Tarsu per 12 milioni di euro. A questo si aggiungano i mancati trasferimenti dalla Regione per trasporto e altro e 2 milioni del Comune per i servizi cimiteriali e lo scuolabus”. Una ricostruzione del debito che non convince Petrangeli: “Il buco lo ha fatto tutto il Comune, che riscossa la Tarsu invece di girarla all’Asm l’ha spesa per fare altro. Ci sarà da rivedere i conti e ci sarà anche da riequilibrare il rapporto tra pubblico e privato, col privato che oggi tiene per il collo il Comune, forte del credito accumulato e avendo notoriamente altri interessi in città. L’altra cosa da fare sarà azzerare il cda nominato con un colpo di coda dal sindaco: oggi alla guida dell’azienda c’è Carlo Latini, uno degli artefici del deficit del bilancio comunale”. Foto: Gianluca VANNICELLI/Agenzia PRIMO PIANO © 16 Maggio 2012