Dal 1° gennaio Franco Bechis, editorialista di Libero e del Tempo, sarà il nuovo direttore del Corriere dell’Umbria e degli altri Corrieri del Centro Italia: Arezzo, Siena, Rieti, Viterbo. Prende il posto di Anna Mossuto, che lo ha guidato dal 2009. Le notizie sul cambio alla guida in edicola dal 18 maggio 1983 si sono rincorse ma da alcuni giorni lo stesso Bechis le ha in qualche modo ufficializzate presentandosi ai rappresentanti delle istituzioni e parlandone in una intervista a Radio Radicale.
Il cv del neo direttore Torinese, 55 anni, Bechis ha un lungo trascorso come giornalista economico di rilievo nazionale, scrivendo il Sabato, Milano Finanza (di cui diventa prima caporedattore e poi vicedirettore e direttore). Dal 2 dicembre 2002 al 2006 è direttore responsabile del Tempo, per poi passare alla direzione di Italia Oggi. Dal 2009 è vicedirettore di Libero. Proprio in seno al gruppo Angelucci nasce ora l’approdo ai Corrieri del Centro Italia.
Intervista al direttore in pectore «L’editoria locale, che non ho mai fatto – ha commentato il nuovo incarico in una intervista a Radio Radicale – è in questo momento il settore più sano dell’editoria, quello che ha risentito meno della crisi e della caduta delle copie, la cronaca locale rende ancora l’informazione vicina ai lettori. Non ci sono molti che la fanno quindi le testate rimaste leader hanno un rapporto fiduciario con i propri lettori e anche la caduta pubblicitaria è stata minore che altrove».
Informazione sul terremoto Nell’intervista, Bechis parla dei temi che saranno al centro della sua direzione. «In quelle zone – afferma – il terremoto la gestione del terremoto non è stata esemplare, non si è trovata una soluzione abitativa dignitosa a una gran parte di chi ha perso la casa con le scosse. La consegna delle Sae, le casette, è andata molto a rilento, la qualità si è scoperto alla fine in alcune zone come a Visso non erano adeguate per viverci. Lì è un tema che si pone perché se l’emergenza terremoto è stata peggiore delle altre forse c’è una ragione da andare a cercare anche nella diversa conformazione della protezione civile, che di fatto è stata smontata e regionalizzata, non c’è un centro di comando per gestire l’emergenza. Non avere poi i poteri speciali – tolti perché qualcuno ne ha approfittato – ha reso tutto meno rapido. Ero ad Amatrice alle 9.30 del mattino e c’era confusione. Ho visto molte emergenze terremoto da giornalista e mai ho visto tanta confusione come in questo caso».
Mps ed Etruria Ma non c’è solo il terremoto. «Siena e Arezzo – rileva Bechis – hanno un tema banche che probabilmente sarà al centro della campagna elettorale. I cronisti sul territorio possono raccontare qualcosa in anteprima che poi interessa tutti». (da Umbria 24)
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