(a.l.) Sarà che Antonio Perelli è sempre molto avvocato e un pelino ingessato, il che rende difficile non prenderlo sul serio, e così la sua battuta sul gay pride a Rieti in caso di vittoria di Simone Petrangeli – fatta ieri sera a RL Tv – è stata presa per buona, almeno su facebook dove i webelettori si sono scatenati con i commenti. “Ma davvero l’avete presa sul serio? Era solo una battuta” dice ridendo dopo il confronto con Petrangeli ospitato nella tarda mattinata di oggi nella redazione del Messaggero, dove invece, a parte qualche punzecchiatura e sottolineatura con la carta abrasiva, il confronto è filato via liscio e si è concluso con una stretta di mano. Perelli sicuramente scherzava – “Anche perché noi potremmo rispondere con un quartiere a luci rosse…” – ma nel suo staff c’è voglia di mostrare i muscoli. La linea è quella di intercettare i voti dell’area moderata e lo spettro da agitare è quello non tanto del comunismo ma dell’estremismo rosso. Così è partito l’attacco a Petrangeli, di cui si mettono in discussione credenze religiose, valori etici, le posizioni rispetto alla droga e, pare di capire, la sua militanza nei movimenti no global e la sua partecipazione al G8 di Genova dell’estate del 2001. Dal comitato “Mettici del tuo” si studiano le contromosse, a partire da un contr’appello ai moderati e soprattutto ai cattolici. Proprio oggi alle 18 alla libreria Moderna è previsto un incontro tra Petrangeli e settori del mondo cattolico e del volontariato per ragionare di aspettative, proposte ed esigenze. La speranza è che agli schiaffi – che pare proprio che voleranno in questi ultimissimi giorni di campagna elettorale – i due avversari facciano a gara per offrire l’altra guancia. Foto: Emiliano GRILLOTTI © 15 Maggio 2012