(a.l.) “Sabato sera l’accordo tra centro destra e Udc era cosa fatta, concertato a livello regionale tra l’onorevole Pisu e l’onorevole Ciocchetti e condensato in un accordo programmatico e in un apparentamento tecnico. Domenica mattina Silvio Gherardi ci ha chiamato per vederci in Comune e concludere l’accordo ma nel tragitto tra il suo comitato elettorale e la piazza dev’essere successo qualcosa che ha ribaltato gli eventi”. Antonio Perelli, affiancato da Angelo Cicolani e Antonio Cicchetti, ricostruisce così nel suo comitato elettorale, le vicende che tra sabato e domenica hanno portato il centro destra ad un passo dall’apparentamento con il centro salvo poi mandare tutto a monte”. La ragione? “Il ravvedimento di qualcuno”, sibila Perelli e il riferimento è al gruppo di Vincenzo Rinaldi della lista Rieti al centro e di parte dell’Udc. Così, quando in Comune la delegazione guidata da Perelli ha chiesto a Gherardi di sottoscrivere un documento che impegnava tutti i consiglieri del centro, “eletti ed eleggibili” ad un patto di fedeltà con la Giunta l’intesa è saltata. “Su richiesta di Gherardi ci siamo riaggiornati alle 15 ma a quel punto Gherardi ha detto al sottoscritto e a Cicchetti che non rappresentava più la sua coalizione cessando di avere un ruolo nella conduzione delle trattative e lasciando alle liste libertà di movimento”. Libertà di cui nel pomeriggio di domenica ha approfittato solo Alleanza di Centro, l’unica lista che risulta apparentata al centro destra. “Puntavamo a quel documento per avere la certezza di una maggioranza forte in consiglio – dice ancora Perelli – Io mi candidato a fare il sindaco per governare, non per galleggiare cinque anni. Ma senza quell’impegno univoco e unitario questa condizione poteva non essere rispettata”. Foto: Emiliano GRILLOTTI © 14 Maggio 2012