Dormono sotto al Ponte Giovanni XXIII con temperature di diversi gradi sotto lo zero. È la storia di 3-4 persone segnalata a RietiLife da un lettore, che si è accorto del movimento e della presenza umana “stabile” nella zona dell’argine. Torna, dunque, un fenomeno delicato e già vissuto in città negli anni passati (leggi).
Proprio in questi giorni di temperature rigide, viene registrata la presenza di persone, sembra di nazionalità non italiana, nello spazio (stretto) tra il ponte di viale Matteucci e l’argine del Velino, lì dove l’umidità – soprattutto di notte – si fa sentire. Cartoni, suppellettili e coperte non lasciano spazio all’immaginazione: sotto al ponte c’è un giaciglio di fortuna per superare la notte.
“Molti rifugiati – ci spiega un operatore dell’accoglienza, che oltre ai rifugiati pone l’attenzione sulle persone in difficoltà, straniere e non – sono stati chiamati in questo periodo invernale a rinnovare il permesso di soggiorno. Non tutti riescono a trovare ospitalità da amici o conoscenti. Diversi dormono in strada con la temperatura che la notte scorsa è arrivata anche a – 3°C. Ricordiamo – aggiunge – che la mensa di Santa Chiara offre pasti caldi tutti i giorni dalle 19 alle 20. E molte associazioni di volontariato stanno accogliendo alcuni rifugiati dando loro cibo e riparo anche nelle abitazioni private”.
Rifugiati ma anche tutte le persone che sono in difficoltà possono rivolgersi alla mensa di Santa Chiara per mangiare e chiedere un consiglio a quale associazione appellarsi per trovare riparo soprattutto di notte.
Foto: RietiLife ©