Il consigliere comunale ed ex Assessore Ato3 del Comune di Rieti, Antonio Boncompagni, interviene sull’acqua e servizio idrico. Di seguito la nota che replica al presidente della Provincia, Rinaldi (leggi).
“Non è il Presidente della Provincia di Rieti che può dire “no” alla proroga del periodo transitorio della gestione di APS; l’Avv Rinaldi quale coordinatore della Conferenza dei Sindaci ATO 3 non ha il potere di voto. Si chiede invece, all’Avv. Rinaldi, la immediata convocazione della Conferenza dei Sindaci ATO3 perché si valuti la possibilità del tutto legittima e giustificata di una proroga seppur minima. Nel merito delle dichiarazioni del Presidente della Provincia si concorda che APS è il gestore unico del servizio idrico integrato di tutti i Comuni ATO3, e chi parla è stato il fautore di ieri e di oggi di questa scelta; dice bene nell’affermare che la Legge Galli prima e il Testo Unico 152/2006 ci obbligano a perfezionare l’affidamento unico il prima possibile. Sbaglia quando confonde l’affidamento del servizio idrico da parte del Comune di Rieti che deve effettuare lo stesso Comune, con il destino delle “azioni societarie” di Sogea Spa. Sono due cose completamente distinte, la prima deve essere effettuata dal Comune di Rieti come indicato dai Sindaci ATO3, e noi si spera in una proroga, la seconda, cioè il destino delle azioni societarie è un capitolo diverso che “deve” rimanere estraneo e indipendente. Sbaglia l’Avv Rinaldi quando afferma che l’acquisizione delle quote di Sogea è un percorso avviato 20 anni fa. Il destino della Società SOGEA è tematica interna al Comune di Rieti che deve rimanere fuori dall’affidamento del Servizio Idrico di ATO3 ad APS Spa, oltre che rimanere fuori anche da altre questioni sul tavolo e si allude alla Concessione dell’utilizzo delle nostre Sorgenti, al ristoro economico che Roma deve a Rieti, e alla messa in sicurezza dell’acquedotto del Peschiera per cui sembra ci sia uno stanziamento di circa 500 milioni di euro. Si sappia che prima di decidere se liquidare Sogea Spa, che di fatto ha perso il proprio scopo sociale, oppure se procedere alla compravendita delle sue azioni, laddove possibile, va approfondito il suo stato di salute, ovvero sia va capita l’entità dei debiti e dei crediti; una questione che richiede tempo e che non può condizionare minimamente l’avvio della gestione di APS Spa né incidere sulle altre tematiche richiamate”.
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