La Rete di Imprese della Sabina lavorerà sui “Cammini”. FAST è il nome del progetto promosso dall’aggregazione di più di 40 imprese della Sabina, in provincia di Rieti, che si sono riunite in “Rete”, grazie allo stimolo offerto dal bando della Regione Lazio sullo sviluppo delle reti di imprese e all’impegno profuso dai Sindaci di otto Comuni dell’area: Selci (capofila), Collevecchio, Montebuono, Tarano, Torri in Sabina, Cottanello, Vacone e Roccantica.
I Comuni fanno tutti parte dell’Associazione dei Comuni SER.A.R. , un’associazione che ha oramai dieci anni di vita ed è diventata una best practice nazionale per il modello organizzativo adottato, quello dell’Organizzazione Territoriale. Il comune capofila del progetto FAST è quello di Selci, il cui sindaco, l’avv. Egisto Colamedici, è anche il presidente di SER.A.R.
Giovedì, presso il Centro Visita del comune di Montebuono vi è stata la prima riunione di “progettazione partecipata” con le Imprese, i Comuni e le Associazioni culturali e sportive interessate al tema dei Cammini.
La riunione è stata aperta da Fausto Morganti, sindaco di Montebuono e presidente della Rete di Imprese FAST, in quanto anche responsabile di una delle imprese della Rete.
Il Manager di Rete scelto dalle imprese, il dott. Salvatore Paruta, ha rappresentato che sui “Cammini” si conta di ragionare in termini nuovi, non più in ragione dei sentieri presenti sul territorio Sabino, ma in ragione dei diversi “Target”, che si conta di soddisfare e che il mercato del “turismo lento” e del “turismo culturale” sta facendo crescere con sempre maggiore evidenza. Si tratterà dunque di organizzare, promuovere, e far riconoscere il Cammino di San Francesco che passa dai Comuni coinvolti e che le guide del Nord Europa rappresentano più di quanto non faccia l’Italia.
Ma accanto a Cammini di così grande rilevanza strategica, ci sono i percorsi “comunali” che consentono di rendere fruibili gli attrattori di maggior rilievo presenti in loco, poi ci sono i percorsi intercomunali, più lunghi, che indicano soluzioni per coloro che rimangono per più tempo sul territorio e che vogliono visitare più luoghi, ma anche mangiare cibi genuini e trattenersi in luoghi accoglienti e rispettosi dell’ambiente e della cultura sabina. Quello che unisce i sei Comuni del progetto è un perfetto itinerario ciclabile.
Vi sono poi i percorsi tematici: ambientali, archeologici, religiosi, enogastronomici, che interessano i rispettivi target.
Non va poi dimenticato che ogni target utilizza mezzi di mobilità diversi: a piedi, in bicicletta, in moto, a cavallo, e che si aspetta percorsi adatti ai mezzi usati e strutture di supporto specifiche lungo il tragitto.
Ora i percorsi vanno individuati, in alcuni casi vanno costituiti, poi vanno georeferenziati e vanno formalizzati così da costituire “un patrimonio” che la comunità locale deve rendersi consapevole di possedere.
Alcuni primi percorsi sono stati individuati e messi su GOOGLE MAP dai giovani laureati del progetto Torno Subito, che stanno completando il tirocinio, presso il Laboratorio di marketing territoriale di Montebuono, dopo aver frequentato il Master LUCE a Terni per esperti di Comunicazione Territoriale, Altri saranno messi a fuoco dall’insieme di persone che parteciperanno al progetto FAST. Ieri molte erano le Associazioni volontaristiche presenti che da anni lavorano sui “cammini”.
Il progetto FAST prevede anche di ottimizzare la cartellonistica direzionale e attivare una prima sperimentazione nell’uso di biciclette “assistite”
La novità del progetto sta però nell’impegno previsto per la costituzione di questo nuovo soggetto che si è venuto a costituire e che si chiama Rete di Imprese, che ha un suo statuto, una sua organizzazione e un suo sistema di gestione.
Il prof. Renato Di Gregorio di Impresa Insieme, che è intervenuto per la gestione metodologica del processo di progettazione partecipata, ha detto: “come segreteria dell’Associazione dei Comuni SER.A.R. , abbiamo più volte, in questi dieci anni, tentato di mettere assieme le imprese. Lo abbiamo fatto con gli agriturismi a Fara in Sabina, poi con le aziende agricole a Collevecchio, ma con scarso successo. Finalmente la Regione Lazio ha compreso che lo sforzo aggregativo dovesse essere supportato con un impegno proprio, sia di carattere gestionale che economico”.
Un’altra novità del progetto di Rete di imprese FAST è quello che tra le 127 reti costituite nel Lazio, è una delle poche che si sviluppa all’interno di un raggruppamento di Comuni, peraltro già costituito da anni. Ciò consente di portare al progetto il contributo di tutto il lavoro svolto precedentemente e opportunamente tesaurizzati. Infatti il tema dei percorsi è stato affrontato con gli studenti delle Scuole locali, con i Centri Anziani dei comuni associati, con i cavalieri delle ippovie, con i giovani del laboratorio di Marketing territoriale.
Ciononostante, la “progettazione partecipata” seguirà il percorso previsto dalla metodologia della Formazione Intervento per cui: si completerà l’analisi dei Cammini praticabili, si raccoglieranno le esperienze migliori fatte altrove e si progetterà l’offerta ottimale per i diversi target e con i diversi mezzi da usare, che a questo punto sarà pure profondamente condivisa.
Foto: SERAR ©