Il Centro di senologia dell’Ospedale de’ Lellis ha ricevuto oggi da Onda, Osservatorio Nazionale sulla salute della donna, 2 Bollini Rosa sulla base di una scala da uno a tre, per il biennio 2018-2019, per gli obiettivi raggiunti nel percorso senologico. L’Unità di senologia, centro regionale carcinoma mammario, è tra le eccellenze dell’Ospedale provinciale di Rieti. L’ambito riconoscimento è stato ritirato questa mattina a Roma, presso la sede del Ministero della Salute, dal referente aziendale dottor Fabrizio Liberati.
I Bollini Rosa sono il riconoscimento che Onda, da sempre impegnata sul fronte della promozione della medicina di genere, attribuisce dal 2007 agli ospedali attenti alla salute femminile e che si distinguono per l’offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali malattie delle donne.
La valutazione delle strutture ospedaliere italiane e l’assegnazione dei Bollini Rosa è avvenuta tramite un questionario di candidatura compilato a maggio 2017, composto da oltre 300 domande suddivise in 16 aree specialistiche e validato da un apposito Advisory Board multidisciplinare.
Un’apposita commissione multidisciplinare, presieduta da Walter Ricciardi, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, ha validato i bollini conseguiti dagli ospedali nella candidatura considerando gli elementi qualitativi di particolare rilevanza e il risultato ottenuto nelle diverse aree specialistiche presentate.
Tre i criteri di valutazione con cui sono stati giudicati gli ospedali candidati: la presenza di aree specialistiche di maggior rilievo clinico ed epidemiologico per la popolazione femminile, l’appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici e l’offerta di servizi rivolti all’accoglienza e presa in carico della paziente, come la telemedicina, la mediazione culturale, l’assistenza sociale.
“Sono soddisfatta per il risultato raggiunto – spiega il direttore generale della Asl, Marinella D’Innocenzo –. Finalmente questa Azienda è riuscita a far emergere l’alta competenza specialistica coniugata all’attenzione alla paziente e al suo benessere complessivo declinata al femminile. Un lavoro silenzioso ma instancabile, che in questi anni nessuno mai aveva realmente valorizzato e promosso”.
Foto: RietiLife ©