“Rieti, occhi ben aperti: per battere la Nuorese serve la gara perfetta”. Il monito arriva direttamente da Carmine Parlato, tecnico della formazione amarantoceleste, che in queste ore sta mettendo a punto gli ultimi aspetti di una 13esima di campionato che vedrà il Rieti opposto ad un altro cliente scomodo di questo girone, ossia la Nuorese, squadra che in due stagioni – tra andata e ritorno – non ha mai perso contro Tirelli e compagni.
“Affrontiamo una formazione che a Monterosi domenica scorsa probabilmente avrebbe meritato almeno di pareggiare – specifica Parlato entrando nel vivo della chiacchierata pre-gara – e a mio avviso rappresenta una delle compagini più toste del momento: la classifica probabilmente non rispecchia fedelmente le qualità e le potenzialità della Nuorese, squadra che fa della compattezza e dell’ordine tattico la sua arma migliore. Prende pochi gol e già questo di per se ci deve mettere in guardia sulle qualità di una squadra che rappresenterà un bell’osso, pronto a metterci il bastone tra le ruote pur di uscire dal nostro stadio con un risultato positivo”.
Ma Parlato, che di partite del genere, in condizioni di classifica simili, ne ha vissute davvero tante (sia da giocatore, che da allenatore) sa bene cosa serve per prevalere sull’avversario.
“Senza ombra di dubbio, per ottenere la vittoria o comunque un risultato positivo, dovremo essere capaci di interpretare la partita perfetta, sia sotto l’aspetto tecnico-tattico, che caratteriale: servirà comandare il gioco, dettare il ritmo e soprattutto pungere nel momento opportuno, senza farsi prendere dall’ansia di dover segnare subito ad ogni costo. Torniamo a giocare laddove l’ultima volta si è materializzata la rimonta del Trastevere e anche questo sarà un aspetto da valutare bene per capire se ciò che è accaduto due settimane fa è servito da lezione o meno. Non dimentichiamoci mai – chiosa Parlato – che le partite durano 95’ e fino a quando l’arbitro non fischia la fine dovremo avere la tensione emotiva al massimo. Il nostro obiettivo, in prospettiva, è quello di migliorare l’aspetto caratteriale e fare in modo che gli errori commessi sul campo si trasformino in virtù, attraverso le quali imparare a stare lassù. Sarà una battaglia, ma noi siamo pronti”.
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