(da comunicato dei Carabinieri) I Carabinieri, stamattina, hanno messo a segno l’operazione antidroga Happy Hour: i militari dell’Arma hanno eseguito 5 ordinanze di custodia cautelare e 8 decreti di perquisizione domiciliare e personale. Scongiurato, dunque, un ampio giro di spaccio di stupefacenti, prevalentemente cocaina.
Questa mattina all’alba il personale del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Rieti e della Stazione di Roccasinibalda, supportato nella fase esecutiva da Militari della Compagnia di Rieti, della Compagnia di Cittaducale, della Compagnia di Poggio Mirteto e da due unità cinofile antidroga del Nucleo Cinofili di Roma Santa Maria Galeria (i cani Ron e Amore) hanno proceduto all’esecuzione delle misure cautelari. Come detto, per i 5 indagati è stata emessa una misura restrittiva della libertà personale (uno in carcere, tre agli arresti domiciliari, un obbligo di dimora) e nel medesimo contesto è stata data esecuzione ad 8 decreti di perquisizione personale e domiciliare. L’operazione prende il nome di Happy Hour perché gli scambi avvenivano spesso al bar all’ora dell’aperitivo.
LA MAXI-OPERAZIONE
L’odierna operazione, che costituisce l’epilogo di un’articolata attività d’indagine antidroga che ha interessato diversi territori della provincia di Rieti, in particolare Rieti, Roccasinibalda, Torricella in Sabina, Leonessa e Scandriglia, ha avuto inizio con il deposito di una informativa di reato del settembre 2015 del Comando Stazione Carabinieri di Roccasinibalda, con la quale erano stati denunciati due soggetti in stato di libertà, per concorso nel reato di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti, in particolare di cocaina. All’esito dell’analisi dei dati acquisiti, tra i quali i tabulati telefonici degli indagati, i Carabinieri hanno dato avvio ad una attività di intercettazione delle utenze in uso ai due.
Il monitoraggio su una di queste utenze in uso ad uno dei due ha permesso di appurare che lo stesso, dopo i fatti riportati nell’informativa che ha dato inizio all’indagine, ha preso le distanze dall’ambiente di spaccio facendo scemare i contatti, mentre dal monitoraggio dell’altro soggetto, D. F., non solo si i Militari hanno avuto conferma delle ipotesi investigative, ma l’attività ha consentito di accertare che lo stesso, con la collaborazione di altre persone successivamente indagate, gestiva un’attività di spaccio radicata in più comuni della provincia.
D.F., infatti, con sapiente abilità, scaltrezza e metodicità nelle condotte riferiscono i Carabinieri – ha effettuato in prima persona molteplici cessioni di droga in favore dei suoi clienti e, al contempo, organizzava viaggi verso la Capitale per approvvigionarsi degli stupefacenti. Nel corso dell’attività investigativa è emersa l’esistenza di due sodalizi criminali, entrambi finalizzati alla detenzione e allo spaccio di sostanze stupefacenti di vario genere in particolare cocaina e hashish.
L’evoluzione delle indagini ha permesso di individuare due “fronti investigativi”, rappresentati dai relativi territori di pertinenza (Roccasinibalda e Scandriglia), con D.F. ritenuto come promotore dell’attività di spaccio.
A Roccasinibalda durante tale attività, è emerso che D.F. conduceva l’attività di spaccio con la piena e fattiva collaborazione sia della moglie che della figlia. In particolare è stato appurato che la consegna dello stupefacente ed il relativo scambio di droga/denaro, avveniva generalmente nell’abitazione di D.F. a Torricella in Sabina e nei pressi di due bar nel comune di Roccasinibalda, nonché in altri luoghi di volta in volta concordati telefonicamente mediante l’utilizzo di linguaggio cifrato. Non sempre alla consegna dello stupefacente corrispondeva l’immediato pagamento che, alle volte avveniva al successivo acquisto o, altre volte, avveniva con cessione a credito e pagato in un secondo momento.
A Scandriglia invece, i Carabinieri hanno riccontrato la presenza di U.L. e di F.F., il primo che aveva come fornitore il citato D.F., mentre il secondo impiegato come corriere. Nel corso dell’attività è emerso come U.L. effettuasse diversi approvvigionamenti dal citato fornitore recandosi talvolta nella sua abitazione ed altre volte presso un esercizio commerciale di proprietà del D. F. nel comune di Scandriglia.
Nel corso dei riscontri i Carabinieri hanno appurato che in uno dei rifornimenti fatti, F.F. è stato fermato e denunciato in stato di libertà perché trovato in possesso di 5 grammi di cocaina e, nel prosieguo delle indagini è emerso come si prestasse a fare il corriere anche per conto di un’altra persona operante nel territorio di Scandriglia, V. A., quest’ultimo, già in passato arrestato per analogo reato commesso.
Al termine dell’indagine durata oltre 3 mesi, fatta di numerosi servizi di osservazione, controllo e pedinamento, anche in orario notturno e in zone impervie, i Militari hanno effettuato 2 riscontri determinanti che hanno permesso di portare al sequestrando oltre 50 di cocaina.
I reparti hanno relazionato il tutto alla Procura della Repubblica di Rieti (e al sostituto Procuratore Rocco Gustavo Maruotti) che, concordando con le ipotesi investigative ha richiesto al competente Giudice per le Indagini Preliminari, l’applicazione di misure cautelari nei confronti degli indagati.
Così, questa mattina alle prime luci dell’alba il personale del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Rieti e della Stazione di Roccasinibalda, supportato nella fase esecutiva da Militari della Compagnia di Rieti, della Compagnia di Cittaducale, della Compagnia di Poggio Mirteto e da due unità cinofile antidroga del Nucleo Cinofili di Roma Santa Maria Galeria (i cani Ron e Amore) hanno proceduto all’esecuzione delle misure cautelari.
Per i 5 indagati è stata emessa una misura restrittiva della libertà personale (uno in carcere, tre agli arresti domiciliari, un obbligo di dimora) e nel medesimo contesto è stata data esecuzione ad 8 decreti di perquisizione personale e domiciliare. (da comunicato dei Carabinieri)
Foto: Francesco PATACCHIOLA ©