Si è conclusa più che positivamente l’esperienza vissuta da studenti e docenti del Socio Sanitario di via Togliatti impegnati, con riferimento alle attività di alternanza scuola – lavoro di cui al progetto Erasmus-Plus, per un breve periodo di permanenza in Svezia. Le attività curate dalla comitiva reatina, in trasferta nella “terra dei vichinghi”, hanno avuto luogo in una deliziosa cittadina – Kristinehamn – situata a circa tre ore di treno dalla capitale Stoccolma. Vi hanno preso parte alcuni studenti tra i più meritevoli della scuola efficacemente diretta dalla preside Maria Rita Pitoni, sempre sensibile all’apertura del proprio istituto verso il mondo esterno: tra questi un bravo ed educato ragazzo di colore, Manneh Saikou, nonché una ottima giovane di origini polacche, Luchazsk Camila. “La scelta di condurre con noi, tra gli altri, questi due alunni stranieri – spiega la docente referente del progetto, prof.ssa Alessandra D’Ammando – non è stata casuale. Abbiamo voluto premiare la loro brillante capacità d’inserimento nel contesto sociale e pedagogico del nostro paese e, ovviamente, l’impegno profuso, l’educazione e la disciplina che ne fanno davvero due ottimi alunni.
Infatti il tema dell’incontro con gli altri paesi europei (Danimarca, Olanda, Spagna, Ungheria e Svezia con la Spagna a fare da paese coordinatore, ndr) s’incentrava in maniera particolare sul tema dell’immigrazione, della distribuzione degli immigrati nei diversi paesi dell’Unione in un sistema di positiva accoglienza. Ritengo che per tutti i nostri allievi sia stata davvero un’esperienza unica e imperdibile”. Il giovane Manneh Saikou è giunto in Italia dall’Africa ormai alcuni anni or sono. Egli frequenta la terza classe del Socio Sanitario di via Togliatti e viene ospitato con altri suoi conterranei presso un’abitazione in piazza Tevere. Manneh abbina alla scuola, che frequenta con dedizione ed impegno, un’intensa attività lavorativa al pomeriggio presso La Lokomotiva. “Quella vissuta nell’Europa del Nord è stata un’esperienza originale ed irripetibile – commenta Manneh, ma che compagni di scuola e professori chiamano più semplicemente e affettuosamente “Moro” – anche se in Svezia, per i miei gusti, faceva davvero tanto, troppo freddo”.
Tra gli altri hanno partecipato a questa costruttiva esperienza in terra svedese le professoresse Maria Allega e Cecilia Maistrello. Con i docenti accompagnatori c’erano anche gli alunni Sara Mancini e Noemi D’Aquilio. “L’incontro di chiusura di questo progetto-Erasmus Plus – conclude la prof.ssa Maria Allega – avrà luogo la prossima primavera in Spagna, a Salamanca. Nella circostanza ci dedicheremo in maniera più attenta e dettagliata alle problematiche dell’inclusione e della integrazione di alunni con bisogni speciali (BES). Peraltro in queste circostanze, gli allievi hanno la ghiotta opportunità di rinforzare le proprie abilità linguistiche in inglese, utilizzando la lingua in contesti reali, collegati sia al mondo scolastico che familiare”. (di Valerio Pasquetti)
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