(pa.gio.) Contro la centrale a biogas nasce il Gruppo di Tutela della Valle del Tevere che ha base a Ponzano Romano ma raccoglie i pareri di tutta l’area tiberina, dove cresce con il passare dei giorni l’attenzione (e l’allarme) attorno al progetto della Sogliano Ambiente, per la realizzazione di un impianto a biogas nei pressi dell’ex cementificio Romana Calcestruzzi a Ponzano Romano. Progetto che, secondo i primi dettagli appresi, si estenderebbe su un’area di circa 6 ettari, per un impianto di dimensioni che potrebbero essere considerate “moderate”, in un contesto standard, ma che in Sabina hanno fatto sobbalzare su una sponda e sull’altra del Tevere.
“L’installazione dell’impianto viene presentata come un fattore che conferirebbe importanza al luogo come polo tecnologico industriale d’avanguardia – si legge sul sito del gruppo Tutela Valle del Tevere, che raccoglie pareri e iniziative di tutti i Comuni interessati – in realtà il territorio in questione ha già una storica e forte identità, legata a produzioni agroalimentari vinicole, olivicole, casearie, zootecniche, orticole di qualità. Realtà che sicuramente mal si sposano con progetti industriali e che traggono il proprio valore proprio dall’opposto dell’industrializzazione”.
E mentre a Ponzano sull’iniziativa si mantiene il più stretto riserbo, nei Municipi circostanti si moltiplicano le iniziative. Già detto di Sant’Oreste, dove il consiglio comunale ha deliberato per la costituzione di una commissione speciale permanente, l’attenzione si sposta ora sul versante reatino. Dove Marco Cortella, sindaco di Forano (uno dei comuni più vicini, in linea d’aria, all’area in questione), chiede una discussione ampia e approfondita con tutti i soggetti coinvolti.
“La circostanza che vedrebbe la costruzione di un insediamento industriale per la produzione di biometano nel territorio del Comune di Ponzano Romano, a torto od a ragione, produce interrogativi tra le comunità limitrofe – scrive Cortella sulla sua pagina Facebook – non ho mai pregiudizi su nulla, ma è evidente che un tema complesso, che ha varie ripercussioni sul territorio, deve essere necessariamente analizzato, capito e giudicato nella sua fattibilità in termini di sostenibilità e ricadute, che dovranno essere certamente positive per le comunità, che ci onoriamo di rappresentare e per l’ambito socio economico, ambientale, paesaggistico a salvaguardia dell’interesse primario dei cittadini. Inizieremo ad informarci a capire anche con gli attori e soggetti protagonisti, tra cui i Comuni, e soprattutto la Regione Lazio”.
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