(a.b.) Si complica lo scenario politico dopo la notizia che le schede “contestate” da riconteggiare sarebbero state mandate al macero. E a questo punto non si esclude un ritorno al voto, almeno per le otto sezioni dove sarebbero avvenute presunte “anomalie”.
In effetti, negli ultimi anni c’è stato un precedente, anche se in quel caso si trattava di elezioni regionali. Nei comuni siciliani di Pachino e Rosolini, nel 2004, il Consiglio di giustizia amministrativa (corrispondente al Consiglio di Stato) ha fatto ripetere il voto per 8mila cittadini.
Ma andiamo con ordine. Il verificatore (il tecnico dei giudici amministrativi), dopo aver fatto ulteriori controlli – probabilmente nei prossimi giorni – relativi alle schede valide, dovrà presentare una relazione al Tar di Roma, che a sua volta entro il 15 novembre avrà due opzioni da valutare.
La prima. Ritenere che dalle verifiche effettuate non si riscontrino incongruenze e pertanto sia stata rispettata la manifestazione di volontà dei cittadini reatini. E in questo caso nulla cambierebbe.
Oppure, ritenere che questa volontà sia venuta meno – a causa delle irregolarità riscontrate – e dispone le elezioni anticipate. In questa seconda ipotesi verrebbe nominato un commissario straordinario che dovrà gestire l’ordinaria amministrazione del capoluogo sabino.
Nel frattempo, il sindaco in carica potrebbe ricorrere a quella che in gergo tecnico si chiama “impugnazione cautelare” al Consiglio di Stato (Secondo e ultimo grado di giudizio), che a sua volta dovrà confermare o meno quanto deciso dai giudici amministrativi di primo grado.
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