(a.l.) Tra le tante emergenze che Rieti può vantare negli ultimi mesi si sta imponendo in tutta la sua gravità quella della sanità: “In un anno ci hanno soppresso due ospedali e se non ci saranno significative inversioni di tendenza andremo al declassamento anche dell’ospedale provinciale” denuncia Marino Formichetti della Uil. “I politici possono fare tutte le polemiche che vogliono, ma la realtà è una sola: per chiudere Rieti non serviranno decreti ad hoc, semplicemente basta continuare così, a non rimpiazzare il personale che va in pensione. Al reparto di Neonatologia è rimasto praticamente un solo medico, il che significa che il nostro ospedale sarà scelto per il parto solo dalle categorie più deboli, extra comunitari in primis. Ortopedia e laboratorio analisi di Magliano sono stati chiusi, le chirurgie accorpate e non finisce qui. Se anche la Provincia viene soppressa noi finiremo tutti dentro la macroarea romana: servizi per noi ce ne saranno ma dovremmo andare a Roma. Paghiamo dunque le stesse tasse di tutti i cittadini del Lazio per non avere più indietro nulla”. Più che da festeggiare il Primo Maggio ci sarebbe da protestare e tanto. Foto: Gianluca VANNICELLI/Agenzia PRIMO PIANO © 30 Aprile 2012