Di seguito le dichiarazioni del sindaco Antonio Cicchetti in merito all’imminente riconteggio delle schede oggetto del ricorso al Tar dell’ex primo cittadino Simone Petrangeli. Il riconteggio si terrà lunedì 16 ottobre in Prefettura. LEGGI
“Perché mai dovrei essere in difficoltà in relazione al riconteggio dei voti? I presidenti di seggio sono stati nominati dalla Corte di appello e uno di loro, non essendosi presentato in tempo, è stato sostituito dall’allora sindaco Petrangeli; i segretari di seggio sono stati scelti dai presidenti che, quando provengono da fuori sede, seguono normalmente le indicazioni dell’amministrazione comunale; gli scrutatori sono stati nominati dalla commissione elettorale comunale a maggioranza di centrosinistra; i rappresentanti di lista, particolarmente numerosi e battaglieri in questa occasione, hanno esercitato in maniera occhiuta e sospettosa il loro compito; tra il primo e il secondo turno ho scritto una lettera al Prefetto per raccomandare che ai presidenti di seggio e agli elettori venisse ricordato il divieto, penalmente sanzionabile, di portare i telefonini in cabina per evitare la pratica, non proprio nobile, di fotografare il voto espresso: ne è scaturita la esposizione di cartelli ben visibili in tutti i seggi; le forze dell’ordine hanno assicurato un servizio di vigilanza ineccepibile; due magistrati, dopo lunghe e laboriose verifiche, hanno effettuato la proclamazione del Sindaco; le schede elettorali votate sono custodite in prefettura e quelle non votate, timbrate o meno, sono state depositate in tribunale.
Il preannuncio di un ricorso ha, peraltro, sicuramente rafforzato la vigilanza sul materiale elettorale giacente nelle due sedi.
Dove sarebbe allora l’anomalia? Oggi chi non ha gradito l’esito del voto, che riteneva dovesse essergli favorevole, dimentica che si vince anche solo per un voto. Figuriamoci per 99! Non è tollerabile, pertanto, sentir dire che non sono in discussione i voti tra Petrangeli e Cicchetti ma l’andazzo generale delle elezioni. A chi spettava il compito di farle svolgere regolarmente se non al Comune di cui era sindaco Petrangeli e agli altri organi istituzionalmente deputati?
Ecco perché sono sereno. Se poi alle razionali osservazioni che precedono, dovessero, per caso, sostituirsi interessi politici, non impossibili nel clima che viviamo in Italia, sarebbe altro affare che andrebbe trattato alla luce del diritto penale. Per non consentire lo stravolgimento di un voto pulito espresso dalla volontà popolare”.
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