I punti di erogazione di acqua pubblica funzionanti a Illica prima del terremoto sono stati chiusi benché la frazione sia costantemente visitata dai proprietari di seconde case e frequentata da operai che svolgono attività di demolizione delle case.
Per riattivare almeno una nuova fontanella pubblica il “Comitato Illica Vive” – nato all’indomani del sisma dello scorso anno – ha scritto una lettera al Comune di Accumoli.
“Prima del sisma” – aggiungono Sabrina Fantauzzi ed Elvira Mazzarella del stesso comitato – “avevamo 6 punti di erogazione di acqua potabile nella frazione che negli anni sono diminuiti a tre ancora funzionanti fino ad agosto 2016. Con la costruzione dell’area Sae ci siamo resi conto che non sono state previste fontane pubbliche nella nostra frazione a differenza di Accumoli capoluogo, Fonte del Campo e in ultimo Grisciano la cui fontana ancora eroga acqua.
Nei mesi scorsi abbiamo avuto serie difficoltà per rifornirci di acqua e durante la festa di San Vincenzo, il 17 agosto, alcune persone anziane e bambini non hanno partecipato proprio a causa della mancanza di fontanelle” – e proseguono – “Abbiamo formulato la richiesta prima per via telefonica ma, dal Comune, ci è stato risposto di inviare richiesta formale in modo che potranno valutare l’effettiva necessità.
Ci è stato addirittura chiesto il motivo per cui continuassimo ad andare a Illica visto che i non residenti finita questa fase di demolizioni delle proprietà private non hanno motivo di tornare. Troviamo davvero mortificante questo malcelato ostruzionismo nei confronti di chi ama la propria terra e vorrebbe poter continuare a visitare il proprio paese seguendo i lavori e magari potendo anche usufruire di un bagno chimico. Non resta che affidarci – concludono Mazzarella e Fantauzzi – alla sensibilità ambientale del sindaco e della giunta”. (Ansa)
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