SANT’ANATOLIA, UNA PERLA TRA LE “ROVINE” DEL CICOLANO

(a.l.) Bisogna percorrere fino alla fine la superstrada Rieti-Torano e poi prima del casello autostradale svoltare a destra, direzione Sant’Anatolia per trovare il santuario dedicato alla martire cristiana del terzo secolo. La strada di pochi chilometri che porta all’ultima frazione di Borgorose al confine con Avezzano è un inno al degrado e all’abbandono: degradato e semiabbandonato è il nucleo industriale di Borgorose, un fuoco di paglia divampato e spentosi a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, e degradata è la campagna, morsa qua e là dal cemento e dagli abusi. Sant’Anatolia, purtroppo, non fa eccezione: pur essendo meta da sempre di pellegrini (e adesso molto di più) il cartello col benvenuto al paese è scivolato a terra e un concerto di cassonetti rivoltati e carcasse di automobile accoglie la gente. E pensare che, lacrime o non lacrime, al santuario ci si viene a sposare dal Cicolano e dalla Marsica. Foto: Vasco MAGRINI © 29 Aprile 2012

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