Giovedì 28 settembre a Montenero Sabino verrà proiettato, nell’ambito della manifestazione Il castello errante, il film di Edoardo Margheriti Il Disordine del Cuore, prodotto dalla Gika Production interpretato da Milena Miconi, Paolo Fosso (anche autore della sceneggiatura), Franco Pistoni.
Il film viene proiettato come esempio di quel modello di sviluppo del turismo che coniuga cinema, territorio e cultura. Un modello molto caro all’Associazione Nome.
Ecco la genesi del film nelle parole del protagonista maschile del film e autore della sceneggiatura Paolo Fosso: “Il ricordo della Genesi e della lavorazione del film Il disordine del Cuore è il racconto di un piccolo miracolo e fu una storia di totale coesione della Città di Rieti nel supporto al progetto. Quando mi ritrovai con la sceneggiatura (tratta dalla mia commedia Prima se il buio – già portata in teatro sempre con Milena Miconi come protagonista femminile – davanti ad un giovane e coraggioso produttore Giangi Foschini di GIKA Production, ci si chiese dove quella storia potesse essere ambientata. Serviva una città di provincia che facesse risaltare le tematiche del film. Un film in cui un celebrato scrittore, divenuto cieco, ha abbandonato la scrittura e si è rifugiato in casa in mezzo ai propri libri, chiedendo l’aiuto di un segretaria. Al di là delle problematiche dei personaggi, del racconto di due solitudini, della condizione della donna sul lavoro, del mobbing, al centro della vicenda c’è il rapporto di un artista con l’ambiente in cui vive; con una città della provincia italiana che custodisce uno stile di vita fatto di arte diffusa, ovvero che permette di condurre la vita quotidiana all’ombra delle architetture del passato, di comportamenti antichi, di facile fruizione delle opere d’arte. Io dissi: “io ce l’ho una città così”. E si cominciò a pensare a Rieti. Del progetto furono portate a conoscenza tutte le istituzioni politiche ed economiche dell’epoca. Bisognava trovare un biblioteca; si presentò il progetto all’allora assessore alla Cultura Formichetti, oggi tornato in carica, e ai due candidati sindaci delle elezioni del 2012 (Simone Petrangeli e Antonio Perelli); si coinvolse l’Onorevole Rositani, allora membro del CDA Rai. Dopo le elezioni il progetto fu entusiasticamente appoggiato dal neo sindaco Petrangeli e dal neo assessore alla Cultura Diego Di Paolo. Così si cominciò a ricercare (in assenza di un Film Commission locale) di reperire fondi sul territorio. Così, all’iniziale investimento di Rai Cinema, si creò un primo nucleo di sostenitori, che furono la Fondazione Varrone che concesse i locali della casa e della Biblioteca dello scrittore (Palazzo Dosi e Biblioteca Varrone), Baxter e Banca Cooperativa del Velino. E fu a quel punto che si verificò il vero e proprio “miracolo”. Coordinati dall’opera gigantesca dell’Avvocato Claudio Trinchi, fundraiser manager del film, piccoli e medi imprenditori fecero a gara per sostenere il film. E accanto a loro, studi legali, professionisti, singoli cittadini vollero spontaneamente contribuire al film. Sia con conferimenti, sia prestando La propria opera. Tutti sentivano che quello non era un film qualsiasi, ma era il film della città, il loro film! La loro motivazione era quella di voler raccontare la città. Di farla vedere e conoscere “fuori “.
E ci riuscimmo! Tutti insieme.
E quando il film fu presentato in anteprima alla città, in una gremita sala grande del cinema Moderno, tutti ebbero il senso di una grande vittoria collettiva.
Il film ebbe ed ha una sua vita: dopo l’anteprima reatina, il film è stato presentato a Roma al cinema Aquila ed è poi uscito in altre città italiane.
È stato più volte trasmesso dalla Rai sia sui canali tematici (Rai Movie, ECC. ) sia sul canale generalista Rai 2.
I diritti per gli USA sono stati acquistati dalla piattaforma Amazon. È visibile sul canale Rai Play, dove registra diverse visualizzazioni. Viene trasmesso in occasione di convegni relativi ai temi trattati dalla storia. Insomma, questo film ha assolto alle funzioni virtuose che operazioni di questo genere hanno per i territori che li ospitano in particolare due: una immediata e una mediata.
La funzione immediata è che il denaro raccolto nel territorio viene, in corso di lavorazione speso sul territorio stesso. In forma di acquisti di materiali, forniture, alberghi, ristoranti ecc. La funzione mediata, a lungo termine, è quella di divulgare l’immagine del territorio ospitante, portandola a conoscenza del maggior numero di spettatori possibile. Il film rimane, può essere conservato in supporti tecnici (dvd, ECC.) è una specie di monumento immateriale del territorio e spesso diventa testimonianza: la piazza di Rieti che si vede nel film è quella precedente ai recenti lavori di abbellimento. Il film è già memoria. La forza del film è proprio nella sua ambientazione: si parla di Rieti in una vicenda che si svolge a Rieti.L’esperimento ebbe poi un’eco nella costituzione di una Rieti Film Commission.
Questa riuscì a realizzare il cortometraggio di Massimo Wertmuller Il Tema di Jamil, anch’esso ambientato a Rieti ed alcune scene del film Tommaso diretto e interpretato da Kim Rossi Stuart. Il primo progetto in particolare, è stato proiettato in tutte le scuole italiane.
Anche in questo caso, numerose maestranze, comparse (selezionate dalla Rieti Film Commission) lavorarono su questi progetti fino a raggiungere le venti unità. Ci sono stati casi in cui tecnici reatini, grazie a questi progetti, hanno poi stretto contatti lavorativi duraturi con produzioni e capireparto.
Ma la breve storia della Rieti Film Commission merita un capitolo a parte.
Inutile dilungarci ancora sulle ricadute economiche e di immagine che questi progetti hanno portato. Così come è inutile dire quanto si potrebbe fare ancora.
La strada fu segnata da Il disordine del Cuore: speriamo che le forze politiche e sociali tutte ritrovino quell’entusiasmo e quello spirito di unità per percorrerla fino in fondo.
Noi di NOME lavoreremo perché ciò accada”
Foto: RietiLife ©