Pubblichiamo l’articolo di Giuseppe Raspanti che racconta l’arrivo del preparatore atletico reatino Luca Verdecchia a Orzinuovi, con la squadra di basket in A2.
In questo finale d’estate che verso sera sfuma di luce ma non ancora di temperatura, la palestra ha già luci accese ma porte rigorosamente spalancate. I giocatori si sparpagliano qua e là: chi scambiando un’ultima battuta con il compagno o con lo staff dei coach, chi si asciuga la faccia sudata sulla canotta sempre più fradicia, chi ascolta i propri muscoli e le proprie giunture sul materassino ancora più sfinito, chi si avvia verso lo stanzino dei massaggiatori, confessori laici e fidati, chi tormenta ancora il pallone che risponde donando gli ultimi echi sul parquet o sui ferri o sulle retine che ringraziano svolazzando. E le docce, seppur agognate, aspettano di là ancora un po’.
Si conclude un’altra giornata di preparazione di questo Orzibasket che si appresta a vivere la sua prima stagione in A2 realizzando un sogno che pareva persino inconcepibile. Lo fa sotto la guida di coach Crotti, il condottiero loquace e vincente che questo traguardo forse lo ha sognato per primo e che, comunque, l’ha reso concreto, e dei suoi consueti scudieri. Nel palazzetto vediamo però un volto nuovo che si aggiunge a quello degli atleti, americani e non, appena arrivati. Un volto serio e abbronzato tra quelli che dirigono l’allenamento e incitano i giocatori parlandogli da vicino. Chi è? Come mai esce a fine seduta con borsone e palloni a spicchi in rete parlottando fitto con il coach, con Ale Crotti?
È Luca Verdecchia, quello che il coach orceano di Crema ci aveva già indicato come il mago assoluto tra i preparatori atletici e uno tra i migliori, se non proprio il migliore, spacciatori di energia lecita di cui un team sportivo, soprattutto di basket, può avvalersi.
‘È tornato qui a Orzinuovi – ci dice il coach sudato ma soddisfatto anche di questa giornata di lavoro – per darci una mano nel preparare la stagione nel migliore dei modi’
‘Tornato??’ chiediamo stupiti
‘Luca è già stato qui la stagione scorsa, e con ottimi risultati. Il recupero di Carletto Cantone per i play off lo si deve principalmente al suo intervento. Ma non solo: tante altre piccole sbavature dell’anno passato sono state corrette da Luca. Tanto che – conclude Crotti – non ho avuto la minima difficoltà a convincere la società a intraprendere con lui una collaborazione, sia pur saltuaria, per tutta questa stagione’
‘E Giuliano come l’ha presa’ chiediamo un po’ preoccupati essendo Giuliano Garini lo storico nonché apprezzato preparatore atletico dell’Orzibasket.
‘Io e Garo – è Luca che risponde usando un appellativo che conferma quello che va dicendo – siamo in perfetta sintonia. Anzi, devo dire che come lui si avvale della mia esperienza forse superiore e più specifica, anche io sto apprendendo da lui molte cose, molti ‘trucchi’ assai utili e interssanti’
‘A Giuliano il lavoro quotidiano, assolutamente fondamentale; – integra il coach orceano – a Luca quello di rifinitura, altrettanto importante’
Luca Verdecchia, marchigiano di Porto San Giorgio ma reatino di adozione, neppure quarantenne ma con un’esperienza come preparatore ormai molto conosciuta e apprezzata, poliziotto di professione, e Ale Crotti, cremasco giramondo prima playmaker e poi coach corteggiato e vincente, orgoglioso e poco incline ai compromessi che spesso ti semplificano vita e carriera, si sono conosciuti proprio a Rieti. Era il 2010 e un giocatore della Sebastiani allenata da Crotti, quel Marcello Filattiera che quest’anno sarà GM proprio nella squadra della cittadina bresciana, parlò al coach del proprio prodigioso recupero da un infortunio per merito di questo ragazzo bravissimo per scrupolo, attenzione ed efficacia. Scoccò così una scintilla che permise una conoscenza reciproca e un’amicizia profonda che si basa ancora anche sull’ammirazione per le rispettive competenze. Tanto che, a distanza di tanti anni e dopo che professionalmente le strade si sono divaricate come è consueto nel mondo dello sport, Ale e Luca continuano a collaborare ancora ottenendo ottimi risultati e cementando sempre più un sodalizio già virtuoso.
Inevitabilmente la chiacchierata scivola sul basket e sulla stagione alle porte. Parlare di prospettive e pronostici è più che ovvio. E anche qui la sintonia tra i due è totale anche se mai di circostanza: parla Ale e Luca annuisce; dichiara Verdecchia e Crotti approva…
‘Noi siamo un buon gruppo, ci sono i giocatori giusti per essere la mina vagante di un girone che definire di ferro è perfino riduttivo. Stiamo lavorando per essere pronti da subito e sfruttare eventuali ritardi delle avversarie’
‘A proposito di subito – stimoliamo – che ne dite dell’inizio terribile di Orzi con quattro sfide, (Trieste, Ravenna, Roseto e Bologna), una più tosta dell’altra?’
‘Dico che ne vinciamo tre su quattro!’ fa pronto Crotti ammiccando un sorriso un po’ ironico e un po’ furbesco.
‘Guarda che lo scrivo…’ minaccio
‘Fa’ pure’ e giù una risata collettiva ma enigmatica. Tanto che, subito dopo: ‘Ricordo a tutti che la Fortitudo l’ho già battuta a domicilio con Costa Volpino. Fu una gara incredibile che costò la panca a Vandoni e Boniciolli, subentrato allora, se la ricorda ancora. E la cita spesso. Era al Paladozza, non a Rimini, come quest’anno. Sarà una passeggiata…’ e altra risata liberatoria.
Il ricordo di quell’impresa scatena Ale e Luca in una ridda di ricordi, di volti e nomi, di aneddoti e divagazioni. Ascoltarli è un piacere, si sente il profumo dell’amicizia condita con la stima e interromperli, oltre che difficile, è un delitto.
Crotti deve lasciarci per tornare a casa. Un’ultima battuta su Rieti in prospettiva campionato.
‘Ottima squadra, costruita intorno a due americani fortissimi. Finirà nelle prime quattro di sicuro’
Con Luca, che ovviamente sottoscrive il pronostico di Ale, concludiamo la chiacchierata approfondendo i suoi compiti e il suo lavoro per Orzibasket.
‘Ti senti più preparatore o più aggiustatore. Più benzinaio o più meccanico?’ chiediamo
‘Il mio ruolo prevede – risponde sicuro Verdecchia – che io sia l’uno e l’altro a seconda delle circostanze. E non solo: io, per esempio, do grande importanza a una serie di controlli medici e di condizioni psicofisiche che possono magari sembrare eccessive o fuori luogo. Ma che, come nel caso per esempio di Cantone, hanno permesso di individuare cause nascoste e di poterci lavorare. Un data base con tutte queste informazioni – conclude – è un patrimonio per la società che va oltre la figura del coach o quelle del suo staff, tutte figure di passaggio. L’archivio rimane’
‘Avete già stabilito quante volte verrai a Orzi questa stagione?’
‘Almeno quattro volte per richiami o per integrazioni. Più tutte le volte ci sarà qualche emergenza’
‘Tutto tempo sottratto al tuo impiego in Polizia…’
‘Ferie, come adesso. In più, a Rieti, sto seguendo con attenzione un ragazzo italo-ungherese che sarà impegnato nelle Olimpiadi invernali. Ma quando Ale chiama, io arrivo di corsa’
‘Adesso che non c’è, dimmi sinceramente: come vedi la squadra?’
‘Bene, molto bene. Gli assomiglia’ E se lo dice lui, che lo conosce bene…
Ale e Luca, il pilota e il benzinaio con qualche ottano in più, il perfezionista e il suo sarto, il navigatore e il suo cannocchiale, il cuoco e il suo ingrediente segreto.
Luca e Ale: semplicemente due amici che amano lavorare insieme per rendere concreti i sogni. ‘Quando Ale chiama…’
Foto: RietiLife ©