Uno dei più grandi giocatori della storia del calcio reatino, ALBERTO TOMASSONI (il popolare TOM), compie oggi 80 anni.
Fratello di Tonino (insieme con Lillo Galassini il miglior prodotto di sempre del vivaio amarantoceleste), cominciò la sua esperienza calcistica nell’Olimpia del Marchese Ferdinando Vecchiarelli, poi indossò quasi sempre la maglia della SS Rieti, con qualche puntatina a Roma con l’Atac, Todi, Formia e Narni.
Tra i protagonisti della storica stagione 1963-64 che – grazie al vittorioso spareggio contro il Formia di Amos Cardarelli – permise al Rieti guidato da Ermes Borsetti di tornare in IV Serie, Tomassoni fu l’autore della rete dell’1-1 nella gara d’andata sul bollente campo dei pontini.
La sua esperienza calcistica si concluse nel 1972 a Palombara Sabina, dove ritrovò il fratello Tonino, per dare vita a due anni di un calcio d’altri tempi, infliggendo – nella gara del “Torlonia” nel primo anno – anche un memorabile 3-0 al Rieti di Piacentini, inserito nello stesso girone di Promozione laziale.
L’ultima sua apparizione al “Fassini” fu nella stagione 1983-84, chiamato da Sergio Mozzetti alla guida della SC Rieti dell’epoca ma, alla decima giornata, il popolare Tom si dimise per problemi con alcuni dei senatori della squadra reatina, lasciando la panchina al compianto Luigi Festuccia.
Nella memoria collettiva dei tifosi della Rieti del pallone, Alberto Tomassoni è identificato con il calcio di punizione: molte reti, infatti, furono realizzate proprio su calcio piazzato, il cui ricordo rimane ancora nella memoria di molti. Dei calci di punizione, Tom fu l’artefice indiscusso, probabilmente il migliore della intera storia ottantennale del calcio amarantoceleste. Foto: F. TOMASSONI ©