Alessandro Di Giambattista per ora resta associato presso la casa circondariale di Vazia in attesa di essere trasferito in un carcere che abbia disponibilità di un reparto psichiatrico. E’ stato convalidato l’arresto del 26enne responsabile dell’incendio in via Barilotto in cui ha perso la vita Enrico Andrea Piva. Sul giovane, abruzzese da anni residente a Rieti, gravano le accuse di incendio doloso e omicidio aggravato. Il gip del tribunale, Francesca Ciranna, ha disposto la custodia cautelare in carcere predisponendone il ricovero in reparto psichiatrico in un luogo da individuare.
Il giovane è già stato sottoposto a due perizie psichiatriche depositate in altri procedimenti penali, uno dei quali per il reato di stalking, consumato a L’Aquila. In ambedue le perizie l’uomo è stato dichiarato incapace di intendere e di volere e ora il suo avvocato, Marco Arcangeli, chiederà al giudice di nominare un perito per una nuova perizia legata a quest’ultimo episodio.
“Il mio assistito – dice il legale – non può stare in carcere senza assistenza psichiatrica, lo difendo da tempo, conosco i suoi problemi e la sua situazione devastante. Mi sono riservato di presentare ricorso in Cassazione poiché, secondo me, non doveva essere convalidato l’arresto in quanto dal momento del fatto a quello dell’arresto sono trascorse troppe ore e non c’è quindi la flagranza di reato. Le indagini non dovevano portare al suo arresto ma al fermo”. Un quadro poco chiaro, secondo l’avvocato, sia per le dichiarazioni del suo assistito, in alcuni punti confuse, che per quelle degli altri quattro che sarebbero coinvolti. “Lui ha reso spontanee dichiarazioni, quelle degli altri sono contrastanti. Credo ci sia ancora da indagare, vedremo cosa accadrà”.
Disposto inoltre il conferimento a un medico della Sapienza per l’autopsia sul corpo della vittima la cui perizia giungerà entro 60 giorni. (ila. far. – dal Corriere di Rieti)
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