Anche i soccorritori sono delle vittime. È per questo che i Vigili del fuoco di New York hanno reso merito a un loro collega di Amatrice che ha subito danni dal sisma del 24 agosto. “Nonostante le perdite personali – dicono i promotori dell’iniziativa – queste persone continuano a svolgere il proprio lavoro con professionalità e un forte senso di dovere. Hanno quindi ritenuto di riconoscere un individuo, per dare un volto umano ad un soccorritore che è anche una vittima”.
L’iniziativa è ideata dall’Associazione Columbia, organo ufficiale del corpo di Vigili del fuoco di New York, che rappresenta i pompieri di origine italiana, alla quale si è aggregata l’omonima associazione del corpo di Polizia di New York per dare un riconoscimento anche ad un componente dell’Arma dei Carabinieri di Amatrice. Sono stati così individuati il pompiere Lino Coltellese e il carabiniere Scelto Ivan Centofanti quali destinatari di una targa e di un assegno di duemila euro.
“Sarà puramente un gesto simbolico – dicono ancora gli organizzatori – appunto per ricordare che anche coloro che si impegnano per salvare vite umane durante un evento drammatico come il terremoto sono a loro volta delle vittime. Persone che hanno perso i loro cari e i loro beni e che nonostante questo non si sono fermati nella loro missione di soccorrere gli altri”.
La cerimonia, presidiata dal vicesindaco Patrizia Catenacci, si è svolta questa mattina alle ore 11 presso il Parco Don Minozzi. A consegnare il riconoscimento a Coltellese sarà il Comandante Robert Triozzi del Programma di Sviluppo per i Vigili del Fuoco, organizzazione internazionale che opera sotto l’egida dell’Onu, insieme a Anthony Diaz, segretario dell’ambasciatore. Il Carabiniere Scelto Ivan Centofanti riceverà il premio da Kieran Ramsey, Agente del Fbi presso l’ambasciata americana a Roma.
“Provo affetto e stima per chi si mette al servizio delle comunità colpite dalle catastrofi naturali – ha detto il sindaco Pirozzi -. Penso sempre con gratitudine e rispetto a Marco, che è morto mentre tornava verso casa, dopo aver fatto il suo dovere ad Amatrice, e a Francesco, che è rimasto folgorato durante una missione in una delle nostre frazioni e ne è miracolosamente uscito vivo. La gratitudine della mia comunità nei confronti di chi si prodiga per gli altri con grande senso del dovere sarà sempre immensa. Lino e Ivan rappresenteranno per un giorno il meglio dell’Italia, il più grande esempio di volontà e di coraggio, di solidarietà e di abnegazione”.
FOTO: Francesco PATACCHIOLA ©