Come anticipato da Rietilife (leggi qui), i lavoratori della della Rsa di Santa Rufina si sono ritrovati con lo stipendio di luglio decurtato del 40 per cento. Lo fanno sapere le Funzioni pubbliche della Cgil e della Cisl.
“Ci preme ricordare – scrivono in una nota i responsabili Annalisa De Sisto e Sandro Antonacci – che i rischi che assume su di se un imprenditore investendo capitali in un’impresa, avendo fatto le necessarie valutazioni tecniche e di mercato, al fine di procurargli degli utili, sono sostanzialmente fortemente ridotti nel caso delle Rsa proprio perché le attività sono erogate con soldi pubblici”.
Secondo i sindacati l’Amministratore della Rsa, “non può utilizzare strumentalmente i lavoratori e le organizzazioni sindacali, per premere e sollecitare degli adempimenti che sono di esclusiva competenza della Regione Lazio”.
E aggiungono: “Alcune fatture a favore della Rsa sono già state liquidate, una proprio di questi giorni del valore di 66mila sta per esserlo. Consideriamo tale gesto del tutto illegittimo ed è per questo che chiederemo un incontro all’ispettorato del lavoro per eventuali azioni da intraprendere a tutela dei lavoratori”.
La Fp Cgil e la Cisl Fp chiedono, pertanto, una immediata apertura di un tavolo permanente fino alla risoluzione della vicenda, al sindaco di Cittaducale Ranalli e al sindaco di Rieti Cicchetti, e a tutte le parti coinvolte. E proclamano lo stato di agitazione di tutto il personale con assemblee permanenti in struttura e con tutte le iniziative a livello sindacale che ne seguiranno.
Foto: (Archivio) Rietilife©