(di Paolo Giomi) Il debito nelle casse del Comune di Fara Sabina ci sarebbe già da almeno sei anni, ed ammonterebbe non a 10 milioni di euro bensì a 13, nascosti tra le pieghe di tributi non riscossi, contenziosi in essere e lavori svolti a ridosso delle elezioni comunali – nella fattispecie quelle del 2011 – e lasciati in eredità ai vincitori. Un buco che però è stato omesso, o lasciato volutamente da parte, nelle ricostruzioni del centrosinistra che hanno generato l’acceso dibattito delle ultime settimane.
E’ questo, in sintesi, il succo della “contro-operazione trasparenza” avviata dai partiti di centrodestra che sostengono il sindaco di Fara Sabina Davide Basilicata, operazione che arriva dopo settimane di infuocato dibattito sul maxi-debito che costringerà il secondo Comune della provincia ad accollarsi un piano di rientro decennale, quando non addirittura trentennale, per ripianare i conti. Con tutto quello che ne conseguirà in termini di tagli, aumenti e rincari di tasse e servizi.
“Il centrosinistra, al governo del Comune fino al 2011, dichiara di aver lasciato in cassa oltre 700mila euro – si legge in un manifesto politico congiunto delle segreterie comunali di Fratelli d’Italia, Forza Italia, Udc e Noi Con Salvini – ma dimentica di menzionare le vere cifre-macigno che hanno pesato sul bilancio di quell’anno”.
Nel dettaglio, il centrodestra si riferisce ai famosi residui relativi ai tributi comunali non riscossi, un importo da 6 milioni di euro che costituisce ancora oggi la parte più corposa del debito certificato nei giorni scorsi. A questo si aggiungo poi oltre 5 milioni di euro di fatture non pagate, il milione e 300mila euro della famosa causa relativa agli espropri dell’area 167 di Passo Corese – che il Comune ha risolto con i ricorrenti accordandosi per un risarcimento da circa 800mila euro – più il mezzo milione relativo al contenzioso con Ama servizi ambientali, e un importo pari a 500mila euro dei cosiddetti “asfalti elettorali”, i lavori avviati a tappeto sul territorio comunale dall’allora sindaco Vincenzo Mazzeo a ridosso delle elezioni del 2011 (ricordate la bicicletta asfaltata per la fretta di rifare il manto stradale lungo la Farense, nella frazione di Coltodino?).
“Numeri – proseguono i partiti di centrodestra – riscontrabili in dati pubblici, facilmente consultabili, eppure non diffusi in questi giorni”. Foto (archivio) RietiLife ©