Un sistema di monitoraggio delle precipitazioni attraverso l’installazione di una rete di radar meteo. Un’innovazione che, tramite lo sviluppo di modelli matematici, potrà informare in tempo reale gli agricoltori sulle piogge in arrivo e potrà metterli nelle condizioni di valutare, giorno per giorno, se irrigare o no le coltivazioni per non sprecare, in caso di previsione di piogge imminenti, risorsa idrica preziosa per la collettività.
È il primo risultato operativo dell’accordo quadro siglato tra il consorzio della Bonifica Reatina e il dipartimento Dicea dell’università La Sapienza che prevede una “collaborazione per attività di ricerca e progettazione in tema di difesa del suolo e salvaguardia del territorio dal rischio idrogeologico e per ammodernare la rete, gli ed i sistemi di irrigazione nell’ottica della riduzione dei consumi di risorsa idrica e dell’abbattimento dei costi energetici”. “La realizzazione del sistema di monitoraggio delle piogge è il primo atto dell’accordo che abbiamo voluto per adeguarci al nuovo corso delle bonifiche varato dalla Regione Lazio con la riforma che ha ridotto il numero dei consorzi per contenere i costi di gestione, tagliare gli sprechi, migliorare i servizi e favorire il radicamento presso i consorziati di un uso più consapevole, responsabile e sostenibile dell’acqua che, come la drammatica attualità insegna, non va più vista come risorsa inesauribile e perenne” commenta il commissario della Bonifica Reatina, Luciana Selmi. L’installazione del sistema radar sarà finanziata, in caso di approvazione del progetto, con i fondi del Piano di sviluppo rurale nazionale (Psrn).
“La convenzione con La Sapienza – aggiunge il commissario – non esporrà finanziariamente il consorzio, prevedendo unicamente il ristoro dei costi per lo sviluppo dei progetti che riterremo utili al progressivo miglioramento dei servizi ai consorziati. La drammatica siccità che stiamo vivendo nel Lazio – conclude Selmi – impone un inderogabile ripensamento complessivo del ruolo dei consorzi di bonifica. Non più carrozzoni al servizio di contingenti interessi di parte, né fonte di sprechi di denaro pubblico, ma strutture gestionali snelle e virtuosi modelli di operatività sul territorio per rispondere alle esigenze degli utenti e garantire lo svolgimento delle attività di prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico a tutela della comunità”.
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