Il Commissario per la ricostruzione Vasco Errani ha approvato il secondo programma di interventi per il recupero edilizio e la messa in sicurezza di 111 chiese (19 in Abruzzo, 15 nel Lazio, 59 nelle Marche, 18 in Umbria) danneggiate e rese inagibili dai terremoti che hanno colpito il centro Italia.
L’avvio dei cantieri, finanziati dallo Stato con oltre 29 milioni, consentirà la riapertura di 100 luoghi di culto di proprietà delle Diocesi e 11 di proprietà del Ministero dei Beni culturali e del Fondo edifici di culto. L’ordinanza che disciplina tempi e modi d’intervento è già stata firmata da Errani. Per le chiese di proprietà delle Diocesi, i progetti devono essere presentati entro 30 giorni dall’entrata in vigore dell’ordinanza agli Uffici regionali per la ricostruzione. I lavori possono essere affidati solo a imprese scelte tra “almeno 5 ditte individuate nel rispetto dei principi di trasparenza, concorrenza e rotazione”, iscritte al registro Antimafia, in regola con gli obblighi contributivi e previdenziali.
Nei 30 giorni successivi, gli Uffici regionali determinano l’importo massimo ammesso a contributo e i presidenti di Regione autorizzano l’intervento. Per gli interventi di importo inferiore ai 40mila euro, la somma viene erogata a conclusione dei lavori mentre per i lavori che superano i 40mila euro, può essere erogato un anticipo del 10% a conclusione dell’istruttoria, un ulteriore anticipo fino al 50% all’avvio del cantiere ed ulteriori pagamenti a stati di avanzamento dei lavori fino al 90% dell’importo totale. Per le chiese di proprietà pubblica, il Ministero dei Beni culturali entro 30 giorni invia i progetti all’ufficio del Commissario per la ricostruzione che nei 30 giorni successivi provvede all’istruttoria. Subito dopo, in caso di esito positivo, rilascia l’autorizzazione all’apertura dei cantieri e adotta il decreto di concessione di contributo. Foto (archivio) RietiLife ©