“Bevi che è bono! Te lo icio io tu ma da cre’!” è l’invito amichevole con il quale una mucca in provincia di Rieti si rivolge direttamente ai consumatori, suggerendo loro di scegliere il latte fresco pastorizzato e i prodotti derivati realizzati esclusivamente con latte “made in Lazio”. Si tratta della prima iniziativa di comunicazione della Filiera latte del Lazio, on air da oggi su tutto il territorio regionale e sul digitale, per promuovere la scelta di prodotti lattiero caseari provenienti dalla regione Lazio.
Un’iniziativa che unisce per la prima volta produttori agricoli, aziende della trasformazione industriale e organizzazioni professionali in un percorso comune. Ne fanno parte Centrale del Latte di Roma, Fattoria Latte Sano, Ipa Latte di Nepi, Centrale del Latte di Rieti, le principali cooperative di raccolta latte in rappresentanza di 450 aziende agricole, Cia-Agricoltori Italiani Lazio, Coldiretti Lazio, Confagricoltura Lazio, Copagri Lazio e Unindustria Lazio sezione alimentare, con il sostegno della Regione Lazio.
Caratterizzata da un’impostazione divertente e positiva, la campagna è finalizzata all’avvicinare il pubblico al consumo di latte locale usando toni e messaggi semplici, diretti e autentici, declinati nella variante dialettale di ogni provincia del Lazio. Un’idea coerente con la finalità di comunicare unitariamente una filiera produttiva e una regione all’interno della quale vivono e operano, in una dimensione di stretta interconnessione, aziende agricole e della trasformazione industriale in grado di produrre ogni giorno latte fresco e trasformati dalle qualità altissime, non solo organolettiche. Il latte rappresenta infatti un costituente del paesaggio agrario del Lazio ed è quindi, come afferma il pay off, “buono, per tutti”: per gli allevatori, per il territorio, per le aziende che lo producono e lo confezionano, per il consumatore finale. Non a caso il logo della campagna riprende i contorni della regione Lazio in campo bianco, trasformandola in una regione di latte.
La campagna di comunicazione segue un approccio omnicanale usando, per diffondere il proprio messaggio, sia mezzi tradizionali che digitali: stampa quotidiana, radio e affissione statica e dinamica, pianificati su tutta la regione, eventi informativi mirati, account sui principali social media, dove le mucche delle stalle del Lazio prenderanno vita in brevi sketch animati e vignette. Un sito web dedicato (www.filieralattelazio.it) ha il compito di raccontare il valore, la storia e la cultura di una vocazione agricola e produttiva intimamente legata all’economia e al paesaggio del territorio.
Il Lazio produce ogni anno il 3% del latte crudo bovino nazionale. La provincia di Rieti è parte di questo sistema di eccellenza grazie a più di 200 aziende specializzate in zootecnia da latte, con una capacità produttiva annua di 30 milioni di litri di “oro bianco”. Foto: FdL ©
scusate, ma chi ha tradotto questa frase in dialetto?
Pubblicità carina, ma accenti e apostrofi sono fondamentali, ed anche le doppie, coì come i verbi….
“Bevi che è bbòno, tè lo ‘icio io, m’ha dda crèe”
Così, forse, si avvicina di più al nostro vernacolo.
saluti