Il 24 Maggio a Belmonte in Sabina “non ha mormorato il Piave” (i bambini con le loro magliette colorate componevano la bandiera italiana), ma c’è stata una grande festa della scuola per l’inaugurazione del primo minisentiero del Centro d’Italia, una passeggiata ideata dai bambini con le maestre e con il CAI di Rieti.
La novità è proprio questa. Progettato dai bambini per i bambini, il minisentiero parte dalla scuola, arriva all’imbocco del bosco e ritorna alla scuola: una facile passeggiata di leggere salite e discese a tutti accessibili, della durata di un’ora circa, che si snoda ad anello ed è stata segnata nel rispetto della segnaletica nazionale del CAI (bandierine rosso bianco rosso). Oltre ai bambini, alle maestre e alle famiglie, hanno partecipato alla passeggiata la Dirigente Scolastica Maria Desideri, il Vice Presidente della Provincia Enzo Antonacci, il Sindaco di Belmonte Danilo Imperatori, il rappresentante dell’Ufficio Scolastico Provinciale, i Presidenti del CAI Lazio Fabio Desideri e del CAI di Rieti Giuseppe Quadruccio. E Paolo, un clownterapeuta nell’Ospedale Bambino Gesù di Roma e artista di strada, capitato per caso a Belmonte e inaspettatamente diventato straordinario animatore dell’evento.
Tutto è a portata e altezza di bambino, protagonista assoluto del progetto educativo costruito dalle due giovani maestre Vanessa Guadagnoli e Antonella Munalli. La scuola di Belmonte in Sabina, plesso dell’IC Marco Polo di Torricella in Sabina, ha lavorato per tutto l’anno scolastico su questa idea lanciata dal CAI, coinvolgendo diverse unità di apprendimento che implicavano quasi tutte le discipline. Oltre a tracciare e a realizzare manualmente la segnaletica di questo percorso con bandierine e ometti di pietra, i bambini hanno visto un film sulla storia di un ragazzino come loro che vive sull’altopiano del Tibet e che decide con un alpinista italiano, Fausto de Stefani, di avvicinarsi al cospetto di una delle montagne sacre più importanti dell’Himalaya. Hanno poi seguito incontri ed esperienze con gli esperti del CAI (una docente e un titolato di Alpinismo Giovanile), per poi produrre una ricchezza e varietà di materiali confluita in un libro (su prenotazione, euro 12), andato a ruba presso le famiglie presenti alla giornata finale. Nel volume ci sono, oltre alle schede di apprendimento, le loro foto, i disegni che raffigurano le persone per loro più importanti che lavorano a Belmonte (il Sindaco, il vigile buono “che non fa le multe”, il panettiere ecc), la natura vista e ritratta con i loro occhi, le storie dei nonni che sintetizzano le tradizioni locali, infine le loro favole: hanno popolato il bosco di Belmonte, dal nome così evocativo, di fate, folletti e personaggi inventando racconti di fantasia da tradurre in futuro in un piccolo cortometraggio d’animazione.
Il momento più coinvolgente per loro è stato proprio quello conclusivo, quando in primavera, dopo tanto apprendere e ricercare, hanno ideato il percorso ad anello che parte dalla scuola, procede all’interno del centro storico di Belmonte, fino a percorrere un piccolo tratto immerso nella natura nel quale hanno individuato un albero-simbolo (sul tronco, un girotondo di bambini di legno), per poi tornare al punto di partenza. L’idea è stata quella di “legare” i giovani cittadini al loro territorio di appartenenza, al rispetto per la natura e per l’ambiente. Obiettivi specifici sono stati il prendersi cura del patrimonio paesaggistico che non conoscevano da questo punto di vista e il favorire come stile di vita fin da piccoli l’escursionismo, una pratica sportiva all’aria aperta che aiuta alla socializzazione. (di Vanessa Guadagnoli e Ines Millesimi) Foto: CAI ©