SANITA’ AL COLLASSO –
Disattivazione del laboratorio di base e della funzione Tao presso il “Marzio Marini” (circa 500 pazienti in terapia anticoagulante orale) a partire dal primo aprile prossimo; disattivazione del punto nascita presso l’ospedale San Camillo de’ Lellis con conseguente declassamento dello stesso da sede di Dea (Dipartimento emergenza e accettazione) di I livello a sede di solo pronto soccorso, con la necessità della popolazione residente di doversi recare negli ospedali dell’Umbria o di altra Aziende sanitarie per l’assistenza al parto e al neonato. Una condizione che, oltre a determinare una sostanziale interruzione di pubblico servizio, comporterà un sovraccarico al sistema provinciale regionale dell’Ares 118 Lazio Soccorso visti i tempi di missione necessari per il soccorso primario alle puerpere, con allungamento dei tempi di attesa anche per il soccorso primario da parte dell’Ares 118. E questo dal primo giugno prossimo. Non solo: prevista anche la disattivazione, dal primo aprile, delle prestazioni oftalmologiche per “cataratta” nei presidi “Marzio Marini” di Magliano Sabina e “Francesco Grifoni” di Amatrice, con conseguente incremento della mobilità passiva verso l’Umbria (nel caso di Magliano) e Marche (nel caso di Amatrice), con possibili problemi di ordine pubblico in Sabina e nell’area dell’Alto Velino. E ancora: allungamento dei tempi delle liste d’attesa per radiodiagnostica e diagnostica d’immagine, oftalmologia, chirurgia vascolare, radioterapia e oncologia. E’ lo scenario a tinte foschissime tratteggiato dal direttore generale della Asl di Rieti nel caso in cui dalla Regione Lazio non arriveranno in tempi brevi 106 deroghe (solo per rimanere a infermieri e tecnici) al blocco delle assunzioni imposto dal piano di rientro dal deficit. Deroghe puntualmente concesse, in questo primo scorcio del 2012, alle Asl romane per complessive 150 unità lavorative. Foto (archivio): Gianluca VANNICELLI/Agenzia PRIMO PIANO @ 23 Marzo 2012