“La vicinanza e la condivisione della Regione Lazio ci confortano e sono un punto di partenza importante per quello che, tuttavia, si annuncia come un percorso lungo e impegnativo”. Così Pietro Greco, direttore delle federazioni Coldiretti di Frosinone e Latina, commenta l’esito del tavolo convocato dall’assessore regionale all’agricoltura sulle azioni da promuovere per ottenere il riconoscimento della calamità naturale a seguito degli ingenti danni causati dalle gelate alle coltivazioni, in particolare alle piantagioni di kiwi e ai vigneti.
Il primo passo è la richiesta di una deroga alla legge quadro nazionale che non prevede indennizzi per le coltivazioni assicurabili – quelle cioè che potrebbero essere coperte dalle assicurazioni private. Solo se la richiesta di deroga sarà accolta la Regione Lazio potrà richiedere al Mipaaf il riconoscimento della calamità e ottenere, inoltre, la sospensione dei mutui e la defiscalizzazione per le aziende. “Abbiamo ribadito che il gelo è stato il colpo di grazia alle coltivazioni già provate da lunga siccità. È stata questa combinazione di concause – dice Mauro Pacifici, presidente della Coldiretti di Viterbo, presente al tavolo insieme a Greco – ad innescare la devastazione della nostra agricoltura compromessa dal nord al sud del Lazio con conseguenze pesanti sui vigneti, frutteti, sugli ortaggi coltivati a pieno campo e sulle piantagioni di kiwi”.
Le perdite economiche subite dalle aziende sono ingenti. Le prime stime viaggiano intorno ai 15 milioni di euro. Nella conta finale dei danni vanno computate le perdite per i mancati raccolti sia dell’anno in corso che del prossimo, quando le rese risulteranno ridotte perché le piante non avranno ancora recuperato la piena capacità produttiva. In attesa di conoscere se il ministero concederà o no la proroga, è comunque importante che tutti i comuni del Lazio interessati dalle gelate provvedano alla ricognizione delle aree colpite e alla quantificazione dei danni subiti dai rispettivi sistemi produttivi agricoli. Le relazioni saranno preziose ai fini del sostegno alla richiesta di riconoscimento dello stato di calamità naturale. Foto: COLDIRETTI ©