(di Antonio Bianco) Cento milioni di debiti. Un dissesto finanziario annunciato, ma evitato grazie alla caparbietà di un’amministrazione che ha preferito un piano di rientro piuttosto che arrendersi ad un commissario liquidatore qualunque, che avrebbe paralizzato per anni la città.
È la sintesi dell’incontro voluto dal sindaco Petrangeli, da Marcello Degni (ex assessore al bilancio) e Paolo Bigliocchi (attuale assessore al bilancio), che si è tenuto in sala consiliare dal titolo “Scopriamo le carte”. A chiarire le ragioni del meeting è stato lo stesso primo cittadino. “Da più parti ci era giunta la richiesta di spiegare alla gente quello che abbiamo trovato nel 2012 e cosa abbiamo fatto per salvare il Comune dal dissesto finanziario. Due erano le strade da intraprendere: o il fallimento o la scelta coraggiosa di risanare il debito. E penso a tutti quei creditori che avevano dei crediti significativi verso il Comune”.
Un’operazione verità, dunque, che ha portato il primo assessore al Bilancio dell’era Petrangeli, il prof Marcello Degni, ad illustrare ai cittadini presenti le cifre trovate nelle pieghe dei bilanci fino al 2012.
“Il bilancio è un bene comune – ha esordito il professore veneziano –, il dissesto avrebbe comportato la nomina di un commissario liquidatore che avrebbe paralizzato lo sviluppo della città per anni”.
Ma come si è arrivati ai 100 milioni di debiti? A snocciolare i numeri è sempre Degni, che si è fatto aiutare dalle slide: “Di questi, 20 milioni sono di disavanzo, cioè la differenza tra entrate e spese. A questi si aggiungevano 50 milioni di posizioni debitorie sospese: 10,4 milioni erano quelli fuori bilancio, impegni di spesa senza copertura, e circa 40 milioni erano debiti commerciali, in pratica la lista dei creditori che chiedevano il saldo delle fatture”.
E continua: “Poi abbiamo trovato uno scoperto di tesoreria di 13,8 milioni di euro. Infine, le risorse utilizzate in difformità di 16.5 milioni, il totale erano 100,4 milioni di squilibrio finanziario”. E così, per Degni, si arriva al principale creditore del Comune, l’Asm, con 29,8 milioni di debiti. “Se il Comune fosse andato in dissesto, anche la multiservizi avrebbe seguito nel fallimento, con conseguente crisi occupazionale dell’azienda”.
Mentre per l’attuale assessore Bigliocchi le criticità non sono finite. “E allora c’è bisogno di dire la verità. Come quella relativa al derivato trovato tra le pieghe dei bilanci che potrebbe costare alla collettività reatina circa 2 milioni di euro”. E infine “il contenzioso iniziato nel 2010 quando ci fu la gara per il metanodotto. Oggi quella gara ci vede coinvolti in un arbitrato giudiziario che ci può costare 11/12 milioni di euro”.
Foto: Gianluca VANNICELLI / Agenzia PRIMO PIANO ©