(di Sabrina Vecchi) Si è consumata ieri sera la celebrazione della lavanda dei piedi propria del Giovedì Santo. Prima di svolgere la liturgia serale nella cattedrale di S. Maria, il vescovo Domenico si è recato presso la casa di riposo di Borbona – la stessa in cui si recò Papa Francesco nella visita dello scorso 4 ottobre – dove ha lavato i piedi ad alcuni ospiti della struttura.
L’episodio della lavanda dei piedi, ben narrato al capitolo 13 del Vangelo di Giovanni, ci ricorda esplicitamente il dono dell’umiltà. Un gesto, quello che fece Gesù verso i suoi Apostoli, ai tempi considerato inaudito, perché riservato agli schiavi ed ai servi, considerando anche che all’epoca si camminava a piedi con i soli sandali su strade lerce e fangose, che a fine giornata riducevano i piedi in condizioni pietose. Per credenti e non, la gestualità di questa liturgia assume un significato fortemente simbolico che evoca la generosità totale nel donarsi al prossimo, indipendentemente dalle sue condizioni sociali o da altre caratteristiche che nell’opinione comune lo inquadrino in una posizione inferiore o disagiata.
Le celebrazioni pasquali nella nostra diocesi proseguiranno stasera, venerdì santo, con la Via Crucis che si snoderà per le strade del centro storico con raduno alle 20.30 dal sagrato della Chiesa di San Pietro Martire.
Foto: Ripaldi ©