Il Manlio Scopigno ancora stregato: il Rieti perde 4-2 contro la Nuorese e al termine della 13esima giornata scivola al secondo posto a -3 dall’Arzachena che, seppur in inferiorità numerica per tutto il secondo tempo, batte il Flaminia Civita Castellana 2-0. Un Rieti che passa secondo a parimerito con il Monterosi, mentre l’Arzachena va al comando in solitaria, per la seconda volta in due mesi. Giovedì però, c’è già un’altra gara: il big match-classico, con l’Albalonga.
Una partita iniziata male e finita peggio: vantaggio di Curcio al 29′, raddoppio di Dinardo al 27′ della ripresa in mischia, poi al 32′ il tris di Lizaso. Nel finale, all’85’ Scotto accorcia, ma Pusceddu fa subito 4-1 e in pieno recupero ancora Scotto per il 4-2 finale.
Delusione tra il pubblico, qualche accenno di contestazione, poi in sala stampa il presidente Riccardo Curci prova rimettere ordine agli accadimenti: “Chiediamo scusa ai tifosi innanzitutto per la prestazione – dice il presidente – perché una squadra che deve lottare per vincere il campionato, non può giocare in questo modo. E’ già la seconda volta che accade, dopo il ko di due settimane fa contro l’Avezzano e la cosa comincia a stancarmi. Inoltre, non è giusto che i nostri giocatori rispondano ai tifosi che dagli spalti dissentono, perché loro pagano il biglietto ed hanno il sacrosanto diritto di contestare: oggi è una giornata particolarissima per me, iniziata male e finita peggio. Mi dispiace anche perché per l’ennesima volta portiamo gente allo stadio e facciamo queste figure: prendere 4 gol in casa è assurdo, ma non si possono buttare due partite casalinghe in questo modo. Troppi jolly sprecati: io ci credo ancora, ma di questo passo non sarà facile. Che succede ora? Succede che giovedì abbiamo un’altra partita e forse l’ultima speranza per credere ancora nella promozione: un mese fa eravamo a +4, ci ritroviamo ora a -3. Non è un attacco a qualcuno, ma una constatazione che fonda le radici dalla delusione per due anni di sacrifici che rischiano di concludersi con un nulla di fatto”.
Con un filo di voce e con poca voglia di parlare, Fabrizio Paris prova a trovare il bandolo della matassa per cercare di riavvolgere il nastro e spiegare cosa è accaduto nell’arco dei 90?: “Sicuramente è stato un black out totale – dice – perché gli stessi giocatori che a Civita Castellana fanno quella partita di qualità, oggi vanno incontro ad una gara del genere. Ho percepito tanta tensione, un po’ troppo nervosismo, la palla tra i piedi comincia a scottare e per di più, dinanzi avevamo un avversario di assoluto livello che comunque con quattro conclusioni in porta ha fatto altrettanti gol. Le responsabilità sono di tutti: dal sottoscritto, allo staff, fino alla squadra. Ora dobbiamo reagire perché giovedì c’è da affrontare un altro scoglio, l’Albalonga. Vediamo se dalle retrovie, con meno pressione, riusciamo a rendere meglio”.
Dai toni bassi di Paris, all’euforia di Marco Mariotti, che come lo scorso anno, sbanca Rieti e torna a casa coi tre punti in tasca: “Fatemi godere questa vittoria – spiega raggiante l’allenatore – Un successo rotondo ottenuto con la squadra più forte del girone e probabilmente tra le migliori di tutta la serie D, con un assortimento di assoluto livello. Siamo stati bravi a fare esattamente ciò che avevamo visto dai video: meno possesso palla, più palloni sui loro centrali e questo li ha un po’ messi in difficoltà. Questa vittoria non cambia i nostri obiettivi: abbiamo ancora 12 punti a disposizione, cerchiamo di farne più possibile e poi vedremo dove saremo arrivati. La gara perfetta? Sì, se avessimo evitato di subire il secondo gol”. Foto: Gianluca VANNICELLI/Agenzia PRIMO PIANO ©