(p.g.) Tra le emergenze emerse nel consiglio provinciale straordinario di oggi pomeriggio a Posta, dedicato al post-terremoto (leggi), c’è senz’altro quella di Antrodoco. È un quadro inquietante quello descritto dal sindaco di Antrodoco, Sandro Grassi, che a suo dire si appresta ad avviare una vera e propria “evacuazione” del centro storico.
“Non lo dico io – spiega il primo cittadino del borgo alle pendici del Monte Giano – lo dicono i numeri: ho 30 ordinanze di sgombero che devo firmare nelle prossime ore, che fanno parte di circa 1000 richieste di verifiche e sopralluoghi. Facendo la proporzione è come se a Rieti fossero state chieste 10mila verifiche, un numero per noi che significa la morte del paese. L’economia è ferma, la gente non viene più, chi ha la seconda casa non torna, le attività commerciali soffrono, le risorse non arrivano, e qui si continua a perdere tempo. Commissario, Governo e Regione ci dicano cosa dovremmo fare noi, che abbiamo già anticipato soldi per il Contributo di Sistemazione, e che con le casse vuote ci troviamo a far fronte ad una situazione insostenibile. Andando avanti così – prosegue Grassi – si sancirà la morte di tutta la parte alta della provincia di Rieti”.
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