Un foulard rosa legato al collo, sullo zaino, sui collari degli amici a 4 zampe per festeggiare la donna. Lungo un sentiero dei Monti della Laga, il CAI di Amatrice ha voluto celebrare, il 12 marzo, la festa del gentil sesso come accade ormai da 3 anni a questa parte.
Dal 2012, infatti, Catia Clementi e Mariangela Piroli, due socie amatriciane, organizzano una festa della donna in chiave montanara. Infatti scarponi ai piedi e zaino in spalla tutte le donne, naturalmente gli uomini sono benvenuti, si mettono in cammino percorrendo ogni anno una via diversa. Quest’anno il gruppo, composto da 86 persone provenienti da Amatrice, Antrodoco, Ascoli Piceno, L’Aquila, Monterotondo, Rieti, ha percorso un nuovo sentiero riscoperto e ritracciato recentemente dalla frazione di Capricchia alla cappellina del Sacro Cuore.
Quest’anno l’appuntamento si è arricchito di ulteriori significati emotivi a causa dei tragici eventi sismici che hanno colpito la zona dell’alto Tronto. Tuttavia, come sempre dal 24 agosto, il CAI Amatrice non si è fermato ed è andato avanti cercando di far tornare sulle montagne altolaziali appassionati e gente comune. Ciò di cui Amatrice ha bisogno in questo momento è non essere lasciata sola, non essere abbandonata, sentire accanto a sé l’affetto ed il calore di tutti. Vicinanza espressa immediatamente dopo il sisma da tutta la famiglia CAI, una fratellanza della quale ha parlato il presidente amatriciano Salvetta nel suo breve saluto iniziale prima che il gruppo si muovesse sul sentiero che, ancora “anonimo”, si è proposto di ribattezzare “sentiero rosa”.
Scenari mozzafiato, resi ancor più spettacolari dalla neve, hanno fatto da cornice al serpentone di escursionisti che ha raggiunto la chiesetta del Sacro Cuore. Dall’altura si scorge distintamente Amatrice, o quello che ne rimane, e proprio lì c’è stato un momento di raccoglimento dedicato a tutte le vittime della tragedia. Ma come tutti gli amatriciani ormai sanno dal 24 agosto bisogna andare avanti e guardare al futuro: è questo il modo migliore per onorare la memoria di chi non c’è più. E allora per loro e per tutte le donne è stato disegnato sulla neve un enorme cuore contornato da un fiocco rosa: anche questa volta la grande famiglia del CAI ha fatto sentire meno soli gli amici amatriciani. Foto: CAI ©