Il Comune di Rieti replica alle dure accuse formulate nella puntata di ieri sera de Le Iene in onda su Italia1 (GUARDA IL VIDEO) sulla gestione dell’emergenza scuole e terremoto:“Dalle Iene informazioni fuorvianti e imprecise e dannose per l’immagine della città”
IL COMUNICATO DEL COMUNE DI RIETI
La puntata della trasmissione “Le Iene”, andata in onda nella giornata di ieri, altamente fuorviante e totalmente imprecisa nelle informazioni fornite, ci costringe a puntualizzare alcuni aspetti della vicenda oggetto del programma di intrattenimento.
Come scritto in una nota del Comune di Rieti l’8 settembre 2016 l’Ordinanza 3274 del 2003 citata più volte durante la trasmissione deve essere letta alla luce della Circolare del Capo Dipartimento della Protezione Civile del 4 novembre 2010 che chiarisce come devono essere gestiti gli esiti delle verifiche sismiche. Tali verifiche sono finalizzate a programmare, sulla base delle risorse economiche a disposizione, la scala di priorità degli interventi sugli edifici (cosa che il Comune di Rieti sta facendo) ed i risultati di tali verifiche, in termini di rischio, non implicano necessariamente un immediato adeguamento sismico delle strutture ma devono essere tenuti in considerazione dagli Enti proprietari nella redazione dei piani di interventi futuri. In conclusione della circolare del 2010 si fa espresso riferimento alla necessità di gestire i risultati delle verifiche evitando provvedimenti di chiusura di edifici che comportino gravi disagi sociali.
Il Comune di Rieti è in possesso degli esami per la vulnerabilità sismica degli edifici scolastici come da elenco pubblicato nel 2010 dalla Regione Lazio su dati del 2004 e del 2005 ma tali esami vanno aggiornati alla luce dei lavori realizzati successivamente ed anche in conseguenza dei recenti eventi sismici in quanto ritenuti non più adeguati a fornire corrette informazioni sugli edifici. E’ falso, come detto nel programma di intrattenimento, che a Rieti ci sarebbero 23 edifici scolastici ad alto rischio sismico.
Il Comune di Rieti ha sottoscritto un accordo (primo ed unico in Italia) con l’Università La Sapienza per la valutazione e la mitigazione del rischio sismico negli edifici scolastici ed ha già stanziato mezzo milione di Euro per iniziare le attività. L’ateneo coadiuverà gli uffici comunali ed i progettisti esterni nella fasi degli esami sulla vulnerabilità sismica, della progettazione degli interventi di miglioramento o adeguamento e della cantierizzazione dei lavori. Il Presidente del Comitato Tecnico Scientifico è il Prof. Franco Braga, riconosciuto unanimemente come uno dei massimi esperti di ingegneria sismica.
Questa Amministrazione comunale ha già investito 2,5 milioni di Euro sull’edilizia scolastica, ha inaugurato insieme alla Provincia la scuola antisismica di Campoloniano, ha iniziato i lavori presso la Scuola Media Sisti e presto inizierà quelli presso la Scuola dell’Infanzia De Juliis ed ha ottenuto un contributo per lavori da effettuarsi presso la Scuola dell’Infanzia Borgo S.Antonio.
Inoltre ha proposto, con successo, alla Fondazione Varrone di costruire una scuola “di servizio” che possa essere messa a disposizione di quelle scuole che dovranno lasciare il proprio edificio temporaneamente per permettere la realizzazione dei lavori di adeguamento sismico e sta costruendo l’iter amministrativo per mettere in vendita alcune scuole ed avere in cambio non denaro ma un nuovo e moderno edificio scolastico altrove.
Di concerto con il Commissariato del Governo per la Ricostruzione e l’Ufficio Speciale per la ricostruzione della Regione Lazio stiamo pianificando gli interventi per l’adeguamento di tutti gli edifici, a partire da quelli che sono stati dichiarati inagibili, passando per quelli che hanno subito danni lievi per arrivare anche a quelli che non hanno subito danni. Intenzione dell’Amministrazione è anche quella di realizzare nuovi edifici scolastici in linea con la normativa vigente.
La verifica della vulnerabilità sismica di edifici pubblici e privati è stata resa obbligatoria dall’OPCM 3274 del 2003, si tratta di una disposizione regolamentare e di una norma prescrittiva ma non precettiva in quanto non è prevista espressamente una sanzione in caso di omissione. In buona sostanza la “verifica” è obbligatoria ma non la “esecuzione” degli eventuali interventi ritenuti necessari per la riduzione della vulnerabilità sismica.
Il nodo è naturalmente quello economico e finanziario perché senza risorse sufficienti a disposizione i Comuni non potranno mai avviare quella opera di messa in sicurezza che sarebbe necessaria. Moltissimi Comuni non hanno mai effettuato esami sulla vulnerabilità sismica degli edifici scolastici ma ciò non comporta nessuna sanzione od obbligo in capo ai Sindaci rispetto all’utilizzo degli edifici.
E’ bene rappresentare che l’Avvocato Fausto Corti, sentito durante la trasmissione, non è persona super-partes, in quanto è il legale che, su incarico del signor Pablo De Paola, anch’esso intervistato, e di altre persone anch’esse intervistate, ha impugnato presso il TAR del Lazio alcune ordinanze sindacali sulla revoca della sospensione dell’attività didattica.
La situazione delle nostre scuole è simile a quella di tutte le altre città italiane ed il Comune di Rieti sta facendo quello che stanno facendo tutti gli altri Comuni del centro Italia coinvolti direttamente o indirettamente dal sisma. E’ bene ricordare che dopo il terremoto del 1997 e del 2009 il Comune di Rieti non chiuse le scuole neanche un giorno per fare quelle verifiche che noi, oggi, abbiamo fatto con scrupolo e prudenza.
Questo tipo di iniziative mediatiche, sollecitate da attivisti politici ben conosciuti, non aiutano di certo nel duro lavoro di rilancio del nostro territorio e della nostra economia in quanto il tenore del servizio danneggia l’immagine dell’intera città.
Infine ricordiamo che il 23 gennaio scorso la Prefettura di Rieti, al termine di un vertice dedicato alla sicurezza degli edifici scolastici, ha ben chiarito che gli Enti proprietari hanno operato e continuano ad operare nel rispetto della vigente normativa e delle indicazioni condivise con la Dicomac. Foto: Grillotti ©
Paura di commenti?
Era proprio l’isola Felice di cui tanto si pubblicizzava