Amatrice, uno dei luoghi simbolo del terremoto che ha devastato il Centro Italia, ripartirà anche dalla creazione di un liceo scientifico a indirizzo sportivo. Si inizierà a settembre: le iscrizioni sono state aperte in questi giorni. E la prima adesione è arrivata dalla nostra provincia, esattamente da Chiari.
Stefano Vezzoli, 13 anni, è stato il primo a decidere di intraprendere il percorso delle superiori nel Lazio. A giugno Stefano chiuderà il suo cammino alle medie San Bernardino, sempre a Chiari. Poi, dopo l’estate, partirà per Amatrice. Una scelta curiosa e significativa: il ragazzo diventerà così simbolo e parte integrante di un paese che ha bisogno di tornare alla normalità. La famiglia del giovane vive per lo sport sulla neve: mamma e papà (Cristina Pasi e Roberto Vezzoli) praticano costantemente sci; il fratello Simone condivide la passione per lo snowboard. Logico aspettarsi che Stefano, che per l’appunto pratica snowboard a livello agonistico con un club di Colere (nel Bergamasco), abbia cercato l’ingresso in un liceo a indirizzo sportivo.
È lo stesso ragazzo che ci spiega questa particolare scelta: «Volevo iscrivermi a un liceo a indirizzo sportivo basato sugli sport invernali. Ho provato l’ingresso a quello di Tione, in provincia Trento, senza riuscirci. Pochi giorni dopo, nel lunedì appena trascorso, una parente ha saputo dell’apertura di un liceo di questo tipo ad Amatrice». I genitori, così, si mettono in contatto con la preside dell’istituto. «Ci abbiamo pensato qualche giorno: la dirigente ci ha poi fornito le prime indicazioni sullo svolgimento della didattica, che si dividerà tra atletica e discipline invernali. Il corso sportivo sarà ospitato all’interno di una nuova struttura antisismica; a fianco, nei prossimi mesi, nascerà un convitto, che andrà a ospitare nostro figlio e altri studenti».
Così, in poco tempo, i genitori propongono l’opportunità al ragazzo, che accetta subito: «Con questa scuola potrò ottenere l’abilitazione per diventare maestro di snow. È il mio obiettivo, e per questo sono disposto a trasferirmi lontano da casa. Ora mi aspetto di trovarmi in un bell’ambiente». Una distanza considerevole: quasi 600 chilometri, ma che pare non spaventare i genitori. «È un’esperienza – spiega il padre – che ho caldeggiato subito: già avevo consigliato a mio figlio di provare l’ingresso alla scuola di Tione. Non ci spaventa la distanza: le nuove tecnologie ci permettono di colmarla. Con la scelta di Amatrice ci troviamo anche a far parte del suo rilancio: siamo orgogliosi. A nostro figlio non chiediamo nulla di particolare, solo l’impegno nella scuola e nello sport».
Nessuna paura della distanza, né tanto meno del terremoto: «Mi sento sicuro – afferma Stefano ,- le strutture sono nuove e antisismiche». Ora non resta che attendere che, dalla dirigenza scolastica, arrivino le prime indicazioni logistiche e sulla didattica. Poi, a settembre, l’inizio del corso: un momento significativo per la resurrezione di Amatrice e simbolo della rinascita del Centro Italia. Un momento in cui la famiglia di Stefano Vezzoli ha creduto da subito. (dal Giornale di Brescia) Foto: GIORNALE DI BRESCIA ©