“I nostri comuni vanno evacuati. Vengo ora dalla frazione di Piedimordenti, gli edifici sono tutti lesionati, la sto dichiarando zona rossa, domani farò lo stesso con il centro storico. Ho il 70% degli edifici inagibili: qui è tutto da evacuare, la gente piange. Se proprio non riuscite a darci aiuti operativi almeno gli psicologi”.
A parlare è Maria Antonietta Di Gaspare, il sindaco di Borbona, uno dei comuni più colpiti dai terremoti di agosto e ottobre che si trova a due passi da Amatrice ma anche dalla faglia di Montereale e dunque vicino alla diga di Campotosto. Siamo in zona ad altissimo rischio, perché Borbona, come Amatrice, Accumoli, Leonessa e altri comuni, nella mappa di pericolosità sismica, è in zona 1.
“La mia gente non ne può più – aggiunge il sindaco di Borbona – non è più possibile stare qui, né, tanto meno, è possibile leggere le assurdità dichiarate dalla Commissione Grandi rischi. Lo sanno che non sono di supporto a nessuno? Fanno solo danni”.
Di Gaspare spiega che l’emergenza ha stravolto il suo ruolo amministrativo. “Un giorno si deve fronteggiare una frana, un altro una valanga e quello successivo un terremoto. E’ tutto lasciato sulle spalle dei sindaci – va avanti Maria Antonietta Di Gaspare – la vita di tutti i residenti dipende da me. Mi dicano cosa devo fare. Mandateci gli psicologi, qui c’è gente che mi chiama piangendo e cosa posso fare io?”.
Poi l’appello: “Venga qui la Commissione Grandi rischi, perché io oltre a chiamarli piangendo non posso fare. Domani porterò via le ultime persone dal centro storico – conclude il sindaco di Borbona – non possono più rimanere lì, verrà tutto giù se ci sarà un altro terremoto”. Foto (archivio) RietiLife ©