(di Roberto Pentuzzi) C’è tanta amarezza in sala stampa, il 2017 comincia con la stessa delusione del finale di 2016: la sconfitta 80-76 con Trapani al PalaSojourner (leggi la cronaca).
“Dobbiamo darci una svegliata – commenta la gara il coach Luciano Nunzi – perché le partite passano e le occasioni perse non tornano. Il nostro standard deve essere quello della seconda parte della partita, nel primo tempo non abbiamo giocato bene, nel secondo abbiamo fatto un’altra prestazione, purtroppo tutto questo non è bastato. Il nostro errore più importante è stato quello di lasciar giocare una squadra come voleva, lo sapevamo, ne avevamo parlato in allenamento, loro sono stati bravi a vincere nei momenti decisivi. Chi a mio avviso non ha gestito bene l’incontro nei momenti topici sono stati gli arbitri, forse serviva più personalità, fischi meno azzardati. Nell’azione finale, avevo finito i time out, sono riuscito a parlare un attimo con Casini, dovevamo fare il pick and roll, Marcos ha trovato di fronte un giocatore di 2,08, sperava in una fallo, non è arrivato. Comunque credo che sia stata una partita piuttosto anomala, decisa anche dai tiri liberi, 16 per noi, 31 per loro, ma in casa giocavamo noi”.
Dopo il fischio finale qualche ultras ha avuto dei diverbi con i tifosi della tribuna, tutto tenuto sotto controllo dalle forze dell’ordine, contestualmente è stato contestato anche il coach. “È normale che i tifosi non siano contenti dopo un’altra sconfitta – aggiunge Nunzi – a volte possono prendersela con la società, altre con qualche giocatore, altre con l’allenatore”
Il presidente Giuseppe Cattani sminuisce le proteste nei confronti dell’allenatore, anzi… “Non mi sembra proprio il caso di contestare il coach in una partita come questa – afferma il presidente della Npc – piuttosto prima di protestare dovrebbero sapere come ha dovuto gestire la squadra in queste condizioni, ridotte in pessime condizioni. Io valuto la situazione in ambito più globale e per me lo staff tecnico non è assolutamente in discussione”.