La ballerina reatina Susanna Salvi è stata è stata scelta come ballerina emergente dell’anno 2016 dalla prestigiosa rivista Danza e Danza. Talento speciale, una delle danzatrici italiane più brave del panorama italiano: per conoscerla meglio, So Danca Italia ha pubblicato in esclusiva una intervista per conoscere il percorso, le emozioni, la carriera e i sogni della ballerina reatina Susanna Salvi. (l’articolo continua sotto il video)
L’INTERVISTA
D: Ciao Susanna. Grazie per raccontarci la tua storia! Quando e come è entrata la danza nella tua vita?
R: Ciao! Grazie a voi per questa intervista! La danza è entrata nella mia vita quando avevo 8 anni. Ho cominciato per caso, perché una mia compagna di classe frequentava già un corso e per stare più tempo con lei l’ho seguita! Poi la mia insegnate, Marella Vesseri, notò in me qualcosa in più e da Rieti, la mia città, mi presentai alla scuola del teatro dell’Opera di Roma dove la signora Paola Jorio, allora direttrice, mi ammise al terzo corso.
D: Oggi fai parte della compagnia del Teatro dell’Opera di Roma. Tra tutti i ruoli interpretati qual è quello che ha segnato in modo particolare la tua carriera? E quale quello che vorresti un giorno danzare?
R: Si attualmente sono nell’organico del teatro dell’Opera dove sono tornata dopo essere stata prima negli Stati Uniti, al Tulsa Ballet, e poi a Firenze, nella compagnia del Maggio musicale fiorentino, ora purtroppo scomparsa. A Firenze ho debuttato per la prima volta come prima ballerina ne La Sylphide, ruolo che ha segnato particolarmente il mio percorso in quanto prima grande occasione della mia carriera. Un altro momento speciale vissuto a Firenze fu quando Sylvie Guillem mi scelse per danzare, dopo di lei, in Steptext di William Forsythe, dandomi modo di sperimentare un repertorio neoclassico in cui mi sono sentita a mio agio e che ho potuto poi arricchire una volta tornata a Roma, quando sono stata scelta per Vertiginous thrill of exactitude (Forsythe) lo scorso marzo. Qui a Roma ho avuto modo di lavorare tanti altri ruoli meravigliosi come Giselle, che è sempre stato un grande sogno per me, Swanilda in Coppelia di Roland Petit, ruolo stupendo e in cui mi sono molto rispecchiata, Raymonda, e da ultimo il doppio personaggio di Odette/Odile ne Il lago dei cigni di Christopher Wheeldon, senz’altro il più intenso, la sfida più grande che ho affrontato finora. Un’esperienza meravigliosa! Ci sono tanti balletti che vorrei ancora danzare, diciamo tutti!!!
D: La danza non è solo lo spettacolo che il pubblico vede. È un qualcosa che condiziona la vita di ogni artista giorno dopo giorno. Quali sono i sacrifici più duri che hai affrontato e le gioie più forti che hai provato? Qual è il tuo sogno ad oggi?
R: Il sacrificio più grande è stato trasferirmi a Roma quando avevo 14 anni e perdermi tanto della mia famiglia meravigliosa (oltre a mamma e papà ho due fratelli e una sorella). L’impegno sin da subito è stato totalizzante per cui l’adolescenza è durata poco e sono cresciuta molto in fretta. La mia forza, tuttavia, è sempre stata la grande passione che mi muove e che nel corso degli anni mi ha regalato gioie e gratificazioni, come può essere un coreografo che si congratula o il pubblico che dopo un’esibizione scoppia in fragorosi applausi. Ad oggi ho un sogno: riuscire ad essere sempre all’altezza delle sfide che mi troverò di fronte e superare di volta in volta i miei limiti evolvendomi come artista ma soprattutto come persona.
D: A chi vuoi dire grazie?
R: Devo dire tanti grazie. Alla mia famiglia prima di tutto, che mi ha sempre aiutata e sostenuta, alla mia insegnante Marella Vesseri che per prima ha individuato in me del talento e mi ha indirizzato, alla signora Paola Jorio e agli insegnanti della scuola di danza Carla Rossi, Ofelia Gonzalez e Pablo Moret che mi hanno formata, a Carla Fracci che mi volle nella compagnia del teatro dell’Opera quando ero appena diciottenne, un grazie speciale lo devo a Francesco Ventriglia che era il direttore del Maggio musicale fiorentino, e ora direttore del RNZ ballet, il quale mi ha ridato la fiducia di cui avevo bisogno in un momento difficile. Il mio ultimo grazie è per Eleonora Abbagnato attuale direttrice del corpo di ballo a Roma che mi sta dando tante grandi opportunità e che credendo in me sta contribuendo alla mia crescita personale ed artistica.
D: Conosci So Dança? Che pensi della marca? Un saluto ai nostri amici di facebook e un consiglio ai giovani?
R: Certo che conosco So Dança! Principalmente utilizzo i body perché trovo che siano molto comodi e resistenti. Oltre che belli e con un ottima vestibilità. Saluto tutti gli amici che avranno la pazienza di leggermi e ai giovani mi sento di dare un suggerimento in particolare: siate umili! Impegnatevi ogni giorno e con coscienza per superare i vostri limiti, perché tutti ne abbiamo, e non sentitevi mai arrivati, lavorate con dedizione. Siamo fortunati e abbiamo una grande missione: portare la bellezza ai cuori delle persone che non la conoscono.
Foto: SALVI ©