Ci sentivamo spesso con Eugenio, ci legava una conoscenza decennale e ovviamente la passione per il calcio su tutto. Sin da piccolo ho sempre avuto un debole per i portieri, la mia primissima maglia che mi regalò mio padre era la maglia numero 1 del Rieti Calcio, avevo più o meno sette, otto anni e da allora il ruolo del portiere mi ha sempre affascinato. I portieri sono un po’ matti mi hanno sempre detto, soffrono di solitudine, vestono in maniera diversa dagli altri. Ho capito però che i portieri hanno una sensibilità in più, forse perché sono soli, forse perché sono l’ultimo baluardo, forse perché vestono diversamente dagli altri.
Eugenio sapeva tutto questo, lui che è stato uno dei portieri più forti della storia del calcio reatino lui che in campo era un vero leader. “Fratè, le partite se vincono ecco sotto” – mi diceva indicando il sottopassaggio dello stadio. Era così, in campo con le buone o con le cattive il pensiero era sempre vincente: mentalità e doti atletiche ne facevano di Eugenio un “gran portiere”, era rispettato dagli avversari e amato dai compagni, non lasciava mai nessuno solo nei momenti di difficoltà.
Ho sempre pensato che una partita di calcio, nei suoi 90 minuti e più, ripercorra un po’ la vita delle persone, con dei ruoli specifici, con i momenti bui e le gioie. Mi stringo personalmente alla famiglia e, a nome di tutta la redazione di RietiLife, di cui lui era amico e lettore, esprimo la più sincera vicinanza. E’ la metafora della vita la partita, hai sofferto, hai gioito e comunque hai giocato sempre da numero uno. Ciao Eugenio.
Emiliano Grillotti
Ciao caro Eugenio, è stato uno spettacolo aver condiviso con te tante domeniche in campo.
Ricorderò sempre il tuo grande talento, la tua generosità e la voglia di fare squadra.
Un giorno giocheremo ancora insieme anche con altri vecchi amici … riposa in pace capitano un abbraccio