(r.l. – ha collaborato Sabrina Vecchi) Il Santuario Francescano di Greccio vede tornare all’antico splendore l’affresco del presepe. Il restauro, necessario per dare vivezza ai colori, consolidare gli intonaci e restituire ai visitatori un’importante opera del patrimonio artistico nazionale, è stato finanziato da Conad, colosso della grande distribuzione.
Davanti all’opera si sono raccolti in preghiera due papi nella storia moderna. Papa Giovanni Paolo II nel 1983 e Papa Francesco I nel 2016.
All’evento erano presenti il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, il vescovo di Rieti monsignore Domenico Pompili, il commissario straordinario del governo per la ricostruzione Vasco Errani e l’amministratore delegato di Conad Francesco Pugliese; con loro Padre Alfredo Silvestri, guardiano del Santuario di Greccio; Antonio Rosati, sindaco di Greccio; Claudio Alibrandi, presidente Conad e PAC 2000; Benvenuto Bellucci, alta sorveglianza soprintendenza di Roma; Luca Pantone, direttore tecnico restauratore.
“Quando la fraternità francescana ci ha segnalato l’importanza religiosa e di fede, oltre che artistica, del Santuario del Presepe di Greccio, luogo del primo presepe al mondo – aveva detto nei giorni scorsi a RietiLife il direttore customer marketing e comunicazione di Conad Giuseppe Zuliani -, non abbiamo avuto dubbi e abbiamo immediatamente dato il nostro sostegno all’intervento di restauro della Grotta, degli intonaci e dei suoi meravigliosi affreschi. E’ un gesto di attenzione che testimonia come la sensibilità di Conad incontri costantemente quella delle comunità, in particolare in un territorio in cui il recente terremoto ha prodotto danni e lutti. E’ una iniziativa che abbiamo voluto portare a termine entro il prossimo Natale, per restituire ai bambini, alle donne e agli uomini che da sempre fanno di questo luogo una meta di pellegrinaggio per la gioia, il calore, il senso di famiglia che il presepe evoca. E’ un gesto simbolico, ma che rappresenta al meglio quanto Conad voglia essere e sia impresa per la Comunità”.
Il Santuario del Presepe, il luogo nel quale San Francesco, nella notte del Natale del 1223 rappresentò con personaggi viventi la natività è un complesso di costruzioni il cui nucleo primitivo risale agli anni in cui vi dimorò il poverello di Assisi. Dopo aver percorso una lunga scalinata si arriva alla chiesina di San Luca, cuore e centro del luogo santo. Nella grotta in cui fu realizzato l’evento fu costruita una cappella e sul masso che servì da mangiatoia, un piccolo altare. La rievocazione del Presepe e Natività di Gesù – attribuito al Maestro di Narni – fine del XIV/inizio XV secolo – è un affresco presente nella cappella. Il restauro ha interessato la pittura murale e gli intonaci. Il progetto è stato curato da Fondaco Italia e il restauro realizzato da Pantone Restauri di Roma, sotto la sorveglianza del Mibact Direzione Generale Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Frosinone, Latina e Rieti.
Foto: Gianluca VANNICELLI/Agenzia PRIMO PIANO ©