Non sono mancati momenti di tensione al PalaSojourner prima e durante la partita tra Npc Rieti e Unicusano Roma vinta dagli uomini di Nunzi per 81-76. Il presidente Giuseppe Cattani non ha gradito l’atteggiamento degli Old Fans della curva Terminillo, prima sul far partire la canzone di Lucio Battisti “Il mio canto libero” (che da qualche gara interna è diventata una sorta di inno della curva), e poi sul lancio di oggetti in campo.
Cattani, che ha sottolineato la buona prestazione della squadra, in conferenza stampa si è mostrato furioso con il tifo organizzato: “Peccato che siano accaduti dei fatti dalla curva, lancio di carta, cori offensivi nei confronti di un avversario, un nastro adesivo ha colpito un arbitro. Il tutto – continua – è nato da un equivoco nato dalla canzone di Battisti che viene messa ad inizio partita, che secondo la curva è partita troppo tardi, quindi non la volevano più e da lì si è creato un malumore e contestazioni mirati, che era facilmente prevedibile ci avrebbero procurato delle multe. Non accetto a ricatti, ringrazio la curva, ma ci vuole anche il rispetto delle regole, mi tutelerò anche per vie legali, per tutelare la città di Rieti, è la prima volta che vado a scusarmi con gli arbitri, non vorrò farlo più. Ora – conclude Cattani – pagherò le multe che arriveranno, ringrazio gli Old Fans per il sostegno che ci danno, ma non scendo ai ricatti di nessuno”.
Foto: Emiliano GRILLOTTI ©
I tifosi dovrebbero cominciare a capire, e a regolarsi di conseguenza, che i loro cori offensivi e i lanci d’oggetti provocano un danno economico (che è sempre un danno) alla società di cui loro dicono di essere tifosi. SI PUO? FARE TIFO ANCHE SENZA OFFENDERE NESSUNO.