Coach Luciano Nunzi analizza la prestazione della sua Npc Rieti nella sconfitta con Agropoli 85-80. “Ovviamente vanno riconosciuti i meriti alla partita di grandissima qualità offensiva che ha fatto Agropoli – dice Nunzi – che ha tirato con percentuali davvero alte, ma allo stesso tempo abbiamo parecchio credo da recriminare su alcune situazioni a livello di lettura del gioco in difesa dove siamo stati veramente di una ingenuità incredibile, lasciando tirare, probabilmente con troppo spazio certi giocatori che invece dovevano essere controllati diversamente. Però di questa situazione salviamo sicuramente il fatto di essere riusciti a rimettere la testa avanti, in una partita che ad un certo punto, forse, era compromessa. Mi è piaciuta la reazione caratteriale della squadra che, però purtroppo, non siamo riusciti a coronare con la vittoria. Sulla gestione dell’ultima palla – dice Nunzi -avevamo deciso di provare di cercare di rubare palla nei primi secondi e poi commettere fallo. Il problema è che io dalla panchina ho avuto la sensazione che il giocatore provasse più volte a commettere fallo, ma il fallo è arrivato un po’ in ritardo. La scelta era quella che aveva in testa il giocatore e non certo lasciare Agropoli con la palla in mano fino alla fine”
“Il problema non è stato arrivare in fondo con un po’ di stanchezza – aggiunge l’allenatore amarantoceleste -ma essere andati troppo sotto contro una squadra che poi, da un momento all’altro, ha la capacità, anche se attraversa momenti difficili, di trovare dei canestri che gli ridanno fiducia e quindi la possibilità di vincere. Agropoli ha attraversato un momento di difficoltà offensiva e poi però dopo è riuscita a trovare dei canestri che gli hanno ridato di nuovo ossigeno. Salvo il fatto che, nonostante questo sull’83-80 abbiamo avuto tre volte la palla in mano per pareggiare, abbiamo sbagliato tre tiri abbastanza aperti che in altre situazioni magari mettiamo. Peccato perché forse giocare altri cinque minuti mi avrebbe fatto piacere”.
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